del Coordinamento Orvietano Rifiuti Zero
La prossima chiusura della discarica di Sant'Orsola di Spoleto riaccende il dibattito sulla gestione dei rifiuti in Umbria, con interventi critici da parte di settori autorevoli della stessa maggioranza del governo regionale. Nelle settimane scorse abbiamo inoltre registrato un imbarazzante scarico di responsabilità tra Regione e Comune di Spoleto, che determinano un quadro emergenziale preoccupante. I telegiornali regionali hanno anche dato la notizia del possibile conferimento ad Orvieto dei rifiuti dell'Ambito spoletino e folignate (ATI 3), previo accordo con l'Ambito della provincia di Terni (ATI 4). La discarica orvietana, avendo esaurito con largo anticipo la propria durata e dovendo lavorare anch'essa in emergenza previa sopraelevazione del sito attuale, non è assolutamente in grado di accogliere rifiuti extrabacino. La proposta di ampliamento, consistente nell'occupazione di un terzo calanco è stata, come noto, bocciata dalla Commissione VIA della Regione Umbria. Stanno pertanto venendo al pettine i nodi di una politica regionale che, a parole, intende ridurre il ricorso allo smaltimento in discarica, secondo le normative europee del settore, mentre nei fatti, non riuscendo ad attuare azioni alternative basate sulla raccolta differenziata e sul riciclo dei prodotti, continua a seppellire rifiuti in palese violazione delle norme e degli obiettivi contenuti nello stesso piano regionale. La vera emergenza in Umbria, pertanto, non è determinata dalla inadeguatezza delle discariche esistenti, ma dalla incapacità progettuale ed attuativa del piano dei rifiuti. E' gravissimo che questa Regione di soli 800.000 abitanti sia ancora a livelli di raccolta differenziata bassissimi. Avrebbe dovuto raggiungere nel 2010 un obiettivo di raccolta differenziata del 50%, mentre registriamo valori intorno al 30%, che la collocano tra le regioni poco virtuose in tema di gestione dei rifiuti. Si ha limpressione che questa Regione si muova solo di fronte alle emergenze e che non abbia volontà di attuare nei tempi dovuti le normative nazionali e europee, seppure recepite nel piano regionale. Per questo ribadiamo la piena contrarietà all'uso, anche emergenziale, della discarica orvietana, vista anche l'incapacità degli ATI competenti e della maggior parte dei Comuni ad eseguire una corretta gestione dei rifiuti. Chiediamo quindi alla Regione Umbria un rinnovato impegno straordinario per affrontare il problema in modo adeguato, che porti a soluzioni rapide e efficaci, sino ad intraprendere i poteri sostitutivi che le normative di settore le attribuiscono, anche al fine di evitare di provocare ingenti danni erariali al patrimonio pubblico. Chiediamo inoltre all'ATI 4, alla luce della delicata situazione che riguarda la discarica di Orvieto, di non definire accordi inter-ATI per lo smaltimento di rifiuti extrabacino presso la discarica suddetta. Chiediamo infine al Comune di Orvieto, in qualità di Comune ove è ubicata la discarica sopra richiamata, di sostenere in ogni caso presso le sedi competenti (ATI, Provincia, Regione, ecc.) le ragioni di massima salvaguardia del sito destinato a discarica delle Crete.