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Rifiuti e discariche abusive, 90 casi accertati dal Comune di Perugia

Nel corso del 2013 il Comune di Perugia ha accertato 90 casi di abbandoni abusivi di rifiuti o vere e proprie discariche, di cui 50 su aree pubbliche e 40 su aree private. A ciò si è arrivati, spiega una nota di Palazzo dei Priori, grazie alle segnalazioni di privati cittadini, Guardie Ecologiche, Vigili Urbani, Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato, NOE.

Abbandoni e discariche abusive. Nel 10% dei casi è stato possibile, attraverso un esame dei materiali rinvenuti o dalle indagini effettuate, risalire ai responsabili, ai quali è stata intimata la rimozione dei rifiuti. Nei casi di abbandoni su aree private per i quali non è stato possibile individuare i responsabili, il Comune ha attivato le procedure previste dalla normativa vigente in materia ambientale comunicando ai proprietari dei terreni l’avviso di avvio del procedimento finalizzato all’emanazione di ordinanza sindacale laddove sia ravvisabile a loro carico qualche responsabilità (colpa o dolo). Per gli abbandoni o discariche su aree pubbliche gli interventi sono stati eseguiti direttamente dalla GEST, affidataria del servizio di igiene urbana, che in base a quanto previsto dal contratto di servizio ha provveduto a rimuovere i rifiuti e a conferirli agli impianti di smaltimento.

Amianto. Ben ventuno volte sono stati ritrovati, spesso in modo prevalente, rifiuti contenenti amianto, pericoloso materiale cancerogeno se vengono inalate le fibre disperse in aria. In alcuni casi l’ amianto è risultato già pre-trattato secondo le normali procedure di smaltimento e quindi pronto per essere conferito presso le discariche autorizzate. Facile supporre che qualche ditta dopo aver rimosso l’amianto abbia preferito disfarsene in modo abusivo evitando così il conferimento in discarica ed il pagamento dei relativi costi.

L'assessore Lorena Pesaresi: “L’abbandono abusivo dei rifiuti è un danno molto grave per l’ambiente ed il territorio, ma lo è anche per le tasche dei cittadini, che alla fine pagano gli oneri relativi alla rimozione e si fanno carico del comportamento incivile di alcuni. Da anni organizziamo in collaborazione con il gestore del servizio di igiene urbana apposite campagne di informazione per contrastare il fenomeno e stimolare l’assunzione di comportamenti corretti. Va in tale direzione anche il servizio di ritiro gratuito dei rifiuti ingombranti a domicilio svolto dalla GEST, per il quale basta una telefonata. Sul tema specifico dell’ amianto, l’ abbandono abusivo dei rifiuti è particolarmente grave se si considera la pericolosità di questo materiale. Negli ultimi anni si è registrata una tendenza all’ aumento probabilmente per eludere i costi di smaltimento. Anche in questo caso, però, alla fine pagano i cittadini. Importante in ogni caso – conclude Pesaresi – rivolgersi a ditte specializzate per evitare i potenziali pericoli di chi pensa di effettuare in modo autonomo la rimozione: anche piccole quantità di amianto che possono facilmente liberare fibre in seguito alla rottura”.

Eternit. Quanto, infine, alle coperture in eternit ancora presenti su capannoni e altre strutture, va specificato che la procedura non prevede l’immediata rimozione di questi materiali ma il loro eventuale smantellamento dopo la presentazione alla Usl di una relazione, effettuata da tecnico competente, sullo stato di conservazione della copertura, con i conseguenti provvedimenti da adottare in funzione del livello di degrado e quindi del rischio di liberazione di fibre nell’aria, e con i relativi tempi di attuazione. Al riguardo nel 2013 sono state attivate le procedure di controllo per 17 coperture in eternit, Per due immobili, su richiesta della stessa USL, sono stati emanati ordini di rimozione.