RIFIUTI, A SPOLETO TORNA LA PAURA DELLE BIOMASSE. PETRINI INTERROGA IL SINDACO SU IMPIANTO MADONNA DI LUGO - Tuttoggi.info

RIFIUTI, A SPOLETO TORNA LA PAURA DELLE BIOMASSE. PETRINI INTERROGA IL SINDACO SU IMPIANTO MADONNA DI LUGO

Redazione

RIFIUTI, A SPOLETO TORNA LA PAURA DELLE BIOMASSE. PETRINI INTERROGA IL SINDACO SU IMPIANTO MADONNA DI LUGO

Sab, 30/10/2010 - 11:33

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A Spoleto torna la paura di un impianto a biomasse. Dopo le note polemiche che videro la città ribellartsi al progetto di Santo Chiodo che quasi fece cadere la prima giunta Brunini, il timore di una nuova ondata di proteste all’impianto che la società Le Prata Green Power ha chiesto di poter realizzare a Madonna di Lugo, alle porte della città del festival. Per questo il capogruppo del Pdl ha presentato una lunga interrogazione al sindaco e al presidente del consiglio comunale per conoscere se la Giunta intende far partecipe la città e l’assemblea elettiva del progetto.Questo il testo:

Premesso:

– che in data 1 giugno 2010 è stata presentata una istanza dalla Soc. Le Prata Green Power Srl per la realizzazione di un impianto di cogenerazione alimentato a biomasse in Spoleto località Madonna di Lugo, in un terreno di proprietà distinto al foglio n.89 particelle n.717-721-729

– che in data 3 giugno 2010 l’Amministrazione Comunale con determina dirigenziale n. 765, in attesa della definizione di una Convenzione con la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Perugia per il rilascio di detti pareri, e verificata la necessità di acquisire immediatamente dei pareri in merito ad istanze già presentate, ha ritenuto opportuno affidare l’attività di studi per il rilascio di pareri ai soli fini idraulici al Dott. Geologo Andrea Pagnotta

– che l’istanza della società è stata sottoposta al parere del Dott. Geologo Andrea Pagnotta

– che sul lotto di cui trattasi grava il vincolo, censito nel PRG nell’elaborato n.3 Sistema Ambientale – componente Idrogeomorfologica come Area a Rischio idraulico di fascia B e C.

Richiamato:

– che il Geologo Dott. Andrea Pagnotta ha espresso parere favorevole, ai soli fini idraulici, riportando le seguenti condizioni;

– Dovrà essere effettuata una continua ed accorta manutenzione dell’alveo del fosso di S.Beroide, modesto impluvio contermine all’area di cui trattasi. Tale manutenzione ordinaria dovrà essere mirata, attraverso la ripulitura da vegetazione erbacea ed arbustiva, al mantenimento della massima sezione utile al deflusso delle acque.

– Dallo studio idraulico prodotto, si evince come, in caso di deflusso extra alveo delle acque del fosso di Cortaccione, una parte di queste, anche in seguito alla realizzazione di alcuni muretti di recinzione, andrebbe a convergere nell’impluvio del Fosso di S. Beroide. Si ritiene pertanto che, al fine di non incrementare il grado di rischio idraulico nei lotti contermini a quello dell’intervento, dovrà essere realizzata, anche per un significativo tratto a valle dell’area, la risagomatura dell’impluvio del fosso, rendendolo così in grado di smaltire, in alveo, le acque provenienti da una eventuale esondazione del fosso di Cortaccione.Le soluzioni proposte saranno quindi sottoposte al parere della Commissione per la Qualità Architettonica integrata dal Geologo.

Considerato che:

GLI IMPIANTI DI COGENERAZIONE

La cogenerazione, CHP (Combined Heat and Power), è la produzione congiunta e contemporanea di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire da una singola fonte energetica, attuata in un unico sistema integrato. La cogenerazione, utilizzando il medesimo combustibile per due utilizzi differenti, mira ad un più efficiente utilizzo dell’energia primaria, con relativi risparmi economici.La produzione combinata può incrementare l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino ad oltre l’80%; a ciò corrispondono minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas ad effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore.Rispetto alle centrali elettriche, la cogenerazione ha natura distribuita e si realizza mediante piccoli impianti che sono in grado di generare calore ed elettricità per grandi strutture (es. ospedali, alberghi ecc.) o piccoli centri urbani. La combustione nelle piccole centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia.Le proprietà particolari della cogenerazione, sia sotto il profilo energetico che ambientale, sono ormai ampiamente riconosciute ed incentivate, sia nell’ambito della Comunità Europea che nello stesso quadro legislativo italiano.

Il 7 febbraio 2007 è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri un decreto in attuazione della direttiva europea 2004/8/Ce per promuovere la cogenerazione ad alto rendimento. Il decreto conferma per la cogenerazione ad alto rendimento il regime di sostegno previsto dal decreto Bersani del ’99 n.79 che prevedeva per la cogenerazione sia la priorità di dispacciamento (vale a dire la precedenza accordata da parte di Terna Spa, come gestore della rete di trasmissione, nella chiamata in produzione dell’impianto), sia l’esenzione dall’obbligo (previsto per produttori e importatori di energia elettrica) di immettere in rete una certa percentuale di energia elettrica da fonti rinnovabili o di acquistare in proporzione certificati verdi sul mercato.Sempre con questo decreto ministeriale è inoltre prevista l’estensione graduale del diritto di accesso ai certificati bianchi anche a soggetti diversi da quelli previsti dalla attuale disciplina che sono i distributori di energia elettrica e gas e loro controllate, oltre che le società operanti nel settore dei servizi energetici comprese le imprese artigiane.Il decreto legislativo approvato il 7 febbraio prevede, inoltre, il servizio di scambio sul posto per l’elettricità prodotta da impianti di cogenerazione ad alto rendimento con potenza nominale non superiore a 200 kW. Attualmente, invece, il servizio di scambio sul posto si applica agli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con potenza non superiore a 20 kW.Lo “scambio sul posto” consente a un consumatore di energia elettrica che contemporaneamente produce energia tramite la cogenerazione di immettere in rete l’energia prodotta e non consumata. Una azione che permette al soggetto di pagare solo la differenza tra l’energia consumata e quella immessa in rete. Nel casoin cui l’energia immessa in rete è superiore a quella consumata, il cliente ha, quindi, diritto ad un equivalente credito di energia elettrica da utilizzare

L’EFFICIENZA

L’efficienza rappresenta il principale beneficio dei sistemi CHP rispetto agli altri sistemi.Dato che i sistemi di cogenerazione producono sia energia elettrica sia calore, la loro efficienza totale è data dalla somma dell’output elettrico netto e termico diviso il combustibile impiegato.

I VANTAGGI

Il primo vantaggio della cogenerazione è evidentemente economico: un impianto cogenerativo correttamente dimensionato consente elevati risparmi energetici dell’ordine del 25-40%, ed un pay-back dell’investimento intorno ai 36-50 mesi.Inoltre consente di aumentare la sicurezza della fornitura elettrica e di migliorarne la qualità, proteggendo da interruzioni e cali di tensione.La cogenerazione è una strategia di risparmio energetico mediante l’utilizzo dell’energia scaricata inutilmente nelle centrali termoelettriche, nei gruppi elettrogeni, nei rifiuti solidi urbani e nelle biomasse.

BIOMASSA

Si definisce biomassa qualsiasi sostanza di matrice organica, vegetale o animale, destinata a fini energetici o alla produzione di ammendante agricolo, e rappresenta una sofisticata forma di accumulo dell’energia solare.Non sono invece considerati biomasse alcuni materiali, pur appartenenti alla chimica organica (come le materie plastiche e i materiali fossili), perchè non rientrano nel concetto con cui si intendono i materiali organici qui presi in considerazione.Quando si bruciano le biomasse (ad esempio la legna), estraendone l’energia immagazzinata nei componenti chimici, l’ossigeno presente nell’atmosfera si combina con il carbonio delle piante e produce, tra l’altro, anidride carbonica, uno dei principali gas responsabile dell’effetto serra. Tuttavia, la stessa quantità dianidride carbonica viene assorbita dall’atmosfera durante la crescita delle biomasse. Il processo è ciclico.Fino a quando le biomasse bruciate sono rimpiazzate con nuove biomasse, l’immissione netta di anidride carbonica nell’atmosfera è nulla.La Biomassa utilizzabile ai fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili ovvero trasformati in combustibili solidi, liquidi o gassosi.Sono quindi biomasse, oltre alle essenze coltivate espressamente per scopi energetici, tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, compresi i residui delle lavorazioni agricole e della silvicoltura, gli scarti dei prodotti agro-alimentari destinati all’alimentazione umana o alla zootecnia, i residui, non trattati chimicamente, dell’industria della lavorazione del legno e della carta, tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani (la “frazione organica” dei Rifiuti). Si può quindi considerare Biomassa tutto il materiale di origine organica sia vegetale, sia animale, relativo alle filiere del legno, dell’agricoltura, degli scarti e dei rifiuti (Fonte: Wikipedia )

tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere Comunale interroga il Sindaco per conoscere:

– se il Sindaco è a conoscenza della procedura avviata dalla Società Le Prata Green Power Srl;

– se l’Amministrazione intende partecipare il Consiglio Comunale e la Città, onde evitare situazioni di disinformazione e forme di allarmismo, come accaduto nelle ben note vicende relative alla vicenda “Biomasse” Santo Chiodo.

Gruppo PDL, Consigliere Comunale Petrini Carlo”


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