Cronaca

Ricostruzione, soldi, conflitto d’interessi, Bianconi: “Basta merda su di me” | Le reazioni

Questa è una campagna elettorale sporca, basta merda su di me“. Vincenzo Bianconi non ci sta. E dopo aver dovuto replicare ad accuse e sospetti provenienti dal mondo della politica e non solo, in merito alla sua attività di imprenditore ed alla ricostruzione del sisma che ha colpito pesantemente le strutture dell’azienda di famiglia in Valnerina, di fronte al nuovo “caso”, arrivato agli onori della cronaca nazionale, sui fondi per la ricostruzione, non ci sta e mette sul piatto i numeri. Ma soprattutto, ci mette l’anima di imprenditore che ha visto la propria attività colpita duramente dal sisma. E si commuove quando, di fronte alla stampa locale e nazionale riunita all’Hotel Park di Ponte San Giovanni, ricorda questi anni difficili, per la sua famiglia e per tanti imprenditori e cittadini che vivono nelle zone del sisma.

Battuto dal candidato di Tesei: “bravo”

Ricorda che la sua famiglia ha visto danneggiati i tre quarti del proprio patrimonio, con tre alberghi danneggiati e due da demolire e ricostruire. “Per fortuna – sottolinea – ad ottobre del 2018 abbiamo fatto fare la certificazione del danno. Passaggio che tutti possono fare“. Come tutti potevano avviare le domande per ricostruire la propria attività, come la sua azienda ha fatto per due alberghi. “E come – evidenzia – ha fatto un candidato nella lista Tesei, che ha ricostruito già da due anni. Ma io sono contento, perché è un pezzo della rinascita del nostro territorio“.

“Io, vero civico”

Ad accendere un faro sulle pratiche dell’azienda della famiglia Bianconi legate alla ricostruzione era stato il gruppo consiliare del Pd nursino, con un’interrogazione a cui il sindaco Alemanno aveva risposto fornendo le cifre. “Perché sono civico – scherza Bianconi – e quando possono me le danno da destra e da sinistra“. Alemanno aveva fornito anche i dati relativi a due appalti di servizi che si era aggiudicata l’azienda di Bianconi.

I due appalti: pasti e trasporti

Ed è lui stesso a spiegare. Il primo appalto, per la fornitura di pasti ai terremotati abitanti di 10 moduli collettivi a Norcia. Per un costo di 19 euro al giorno più Iva a persona per colazione, pranzo e cena, compreso il servizio di trasporto e di raccolta dei rifiuti, ogni volta. “Nessun altro – replica Bianconi – ha avuto il coraggio di partecipare a quell’asta. Noi lo abbiamo fatto perché era l’unico modo per continuare a dare lo stipendio a 100 famiglie che vivevano grazie al lavoro della nostra azienda“. Rivendicando la scelta, sconveniente dal punto di vista imprenditoriale, di non mandare nessuno a casa, nonostante la cassa integrazione in deroga sia arrivata dopo. E per far lavorare personale di un’azienda che ha visto improvvisamente passare la propria capacità ricettiva da 320 a 31 camere, l’azienda ha partecipato al secondo appalto, quello per i trasporti. “Anche qui – commenta Bianconi – nessuno ha partecipato. E noi abbiamo rimesso 20mila euro il primo anno e 10mila il secondo. Ma mio padre ha detto: questo è il contributo che dovevamo alla nostra comunità“.

“Persi 11 milioni in 3 anni”

Eppure l’azienda della famiglia Bianconi a causa del sisma ha visto il suo fatturato scendere dai 6,5 milioni del 2015 ai 3 milioni di euro del 2018, “perdendo 11 milioni di euro in 3 anni”. Ricevendo come tutte le aziende che ne hanno fatto domanda 50mila euro per il danno indiretto, il limite previsto dalla legge. E 1.300-1.400 euro al mq per ricostruire un albergo, “cioè quanto una casa, che costa molto meno“. Tutte pratiche che si sono completate “in tempi non sospetti”. Anche se i “sospetti” si accentuano dopo la sua scelta di candidarsi per la presidenza della Regione. “Vedermi infangato dalle Alpi alle piramidi – si sfoga – non è giusto. Tutto è stato fatto con la massima trasparenza. Se pensate che ci sia qualcosa di male, andate fino in fondo. Fate una bella denuncia in Procura“.

Conflitto d’interessi? Le garanzie

Quanto alle accuse dell’ex segretario provinciale del Pd di Terni, Silveri, che in polemica con il commissario Verini ha scritto al segretario nazionale Zingaretti, proponendo che Bianconi rinunci a tutti i contributi del sisma, il candidato del centrosinistra allarga le braccia: “Allora deve esserci una norma che vieta alle persone terremotate di candidarsi. Esistono norme per la trasparenza che possono essere applicate“.

Quanto al presunto conflitto di interessi in caso di sua elezione, proprio per la parte della ricostruzione in Valnerina che resta da fare, Bianconi ribadisce: “Parliamo di tutte pratiche per fortuna già fatte. Non ho nient’altro da sistemare, non devo chiedere favori a nessuno. Ho già detto che comunque eventualmente sarà qualcun altro a occuparsi della ricostruzione“. E si dice anche disponibile a lasciare il controllo a qualcuno dell’opposizione.

Verini contro Salvini: “Vergognoso usare il terremoto per la campagna elettorale”

Bianconi parla da solo, davanti ai giornalisti. Perché chiamato in causa è lui, come imprenditore prima ancora che come candidato, e la sua famiglia. In fondo alla sala, il commissario del Pd Walter Verini e il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Liberati ascoltano ed annuiscono alle sue parole.

Verini, poco prima, era intervenuto con una nota a proposito di un “inesistente conflitto di interessi”. Attaccando: “Si infanga chi si è rimboccato le maniche per evitare la morte di una comunità drammaticamente ferita dal terremoto. Si infanga chi si è battuto fin da quei giorni terribili per ricostruire la città, per difendere i lavoratori, per salvare quarantanove famiglie, per impedire il definitivo spopolamento di Norcia e della Valnerina. È vergognoso usare il terremoto per fare campagna elettorale“.

Verini chiama poi in causa il leader della Lega, Matteo Salvini: “È incredibile che un personaggio come Salvini, che deve restituire 49 milioni rubati dalla Lega agli italiani e i cui amici trattavano finanziamenti in rubli per il suo partito, si permetta di usare per volgari fini di propaganda questa macchina del fango e di usare l’Umbria per i suoi cinici disegni elettorali. Ma la solidarietà che Vincenzo Bianconi sta ricevendo in queste ore dimostra come questa comunità regionale sappia reagire a questi attacchi di chi vuole inquinare una competizione elettorale”.

La Lega: interrogazione parlamentare

Ma la Lega rilancia e i parlamentari umbri Caparvi, Marchetti, Briziarelli e Pillon, annunciano che presenteranno un’interrogazione parlamentare per chiarire “la questione dei fondi pubblici, quasi 8 milioni di euro, incassati dal gruppo alberghiero della famiglia Bianconi, come contributi post sisma per ristrutturare hotel e rifornire le mense dei moduli abitativi“.

Essendo Bianconi candidato di Pd e Movimento 5 Stelle per la regione Umbria – spiegano – chiediamo la massima trasparenza soprattutto in questa fase dove potrebbe configurarsi un evidente conflitto di interessi. Siamo dalla parte di tante aziende ed imprese del cratere del sisma che da anni attendono invano di accedere a questi contributi e che, tra ritardi, burocrazia e promesse mancate, o hanno chiuso i battenti o rischiano di farlo. Nessuno vuole colpire o penalizzare la famiglia Bianconi, tuttavia riteniamo giusto e opportuno fare chiarezza una volta per tutte e garantire ‘correttezza, trasparenza e integrità morale’, parole richiamate dallo stesso Bianconi all’indomani della sua candidatura alle prossime regionali“.

Alemanno difende Bianconi e attacca il Pd

Si trova dall’altra parte della barricata, politicamente, l’esponente di Forza Italia Nicola Alemanno. Che però da sindaco di Norcia difende Vincenzo Bianconi su questa vicenda: “Il gruppo Bianconi in questi mesi si è attenuto alle procedure disposte dalla normativa per la ricostruzione delle sue strutture alberghiere, presentando i propri progetti, al pari di altri, con istruttoria ‘ordinaria’ che ormai sappiamo durare tra i 10 e i 12 mesi ed è proprietario di due strutture alberghiere sulle tre che hanno appunto iniziato l’iter (iter che si avvia su iniziativa del cittadino, semplicemente presentando il progetto)”. Questa la sua nota, in cui precisa anche che “per l’affidamento delle mense e dei servizi di trasporto tutte le procedure sono state espletate nel solco rigido del rispetto delle norme previste“.

In fondo, gettare ombre sull’azienda Bianconi significa anche creare sospetti sulle Istituzioni che, a vario titolo, hanno gestito la vicenda del terremoto, nell’emergenza e nella ricostruzione.

“La vicenda Bianconi–ricostruzione – ricorda Alemanno – è nata da un’interrogazione presentata dal gruppo Noi per Norcia, area centro sinistra – PD, acquisita al protocollo del comune n. 17084 del 19-08-2019, a firma del capogruppo Gianpietro Angelini e dei consiglieri Pietro Iambrenghi, Antonio Duca e Cristian Coccia recante “ritardi per la ricostruzione ed il sostegno economico alle aziende alberghiere colpite dal sisma. Interrogazione subito calendarizzata per la discussione nel consiglio comunale ordinario e aperto, convocato il 24 agosto a San Pellegrino di Norcia, in occasione del terzo anniversario del sisma. Discussione che però è stata rinviata per superamento dei termini di tempo previsti dal regolamento, al successivo consiglio utile che si è svolto lo scorso 30 settembre“.

Il vero ‘scalpore’ dovrebbe essere generato dal fatto che questa discussione – prosegue Alemanno, che è anche vice coordinatore di Forza Italia ed impegnato direttamente a fianco della candidata nursina Arianna Verucci – sia nata da un’interrogazione presentata dagli esponenti locali del Partito democratico, partito che poi lo ha candidato alla Presidenza della Regione. L’interrogazione, era tesa a colpire la famiglia Bianconi rea di averci sostenuto alle ultime elezioni politiche ed ora sembra si ritorca contro la parte che l’aveva strumentalmente presentata. Del resto, fuor di retorica e politica, la famiglia Bianconi, a Norcia, ha sempre lavorato al fianco di tutte le Amministrazioni, compresa la nostra, nel sostenere le politiche di promozione e sviluppo della città“.

Confcommercio Norcia: così si screditano tutti i terremotati

E’ una difesa al di fuori degli schemi politici, invece, quella  di Alberto Allegrini, presidente di Confcommercio Valnerina. Associazione di cui Bianconi è stato dirigente, come presidente di Federalberghi, e che ha già comunicato la propria neutralità in queste elezioni.

Al di là dei colori politici di ognuno di noi, e al di sopra dei toni di questa campagna elettorale – scrive Allegrini – è inaccettabile che una azienda colpita così duramente dal dramma del terremoto, come centinaia di altre del nostro territorio, possa essere al centro di attacchi e speculazioni che ci offendono tutti. Offendono e mortificano un tessuto imprenditoriale che con coraggio, determinazione e dignità cerca di resistere su un territorio prima martoriato dal sisma e poi dall’incapacità della politica di immaginare i percorsi per una ripresa di cui tutti possano beneficiare: imprese e cittadini”.

Come non ci stanchiamo mai di ripetere – aggiunge Alberto Allegrini – Confcommercio è una associazione di imprenditori liberi, democratica, pluralista e libera a sua volta da qualsivoglia condizionamento, legame o vincolo con partiti, associazioni o movimenti politici. Proprio per questo motivo, ci sentiamo in obbligo di intervenire in questa vicenda. La famiglia Bianconi, per ridare vita alle proprie attività, ha seguito le norme per la ricostruzione, che sono le stesse valide per tutti. Non è corretto lasciare intendere che ci siano illeciti. Il passo successivo potrebbe essere quello di far pensare che tutti i terremotati ci marciano, quando riescono finalmente ad accedere alle misure alle quali hanno diritto. Noi – conclude – non ci stiamo!