Ecobonus e Superbonus frenano la ricostruzione post sisma 2016 in centro Italia, unendosi ai problemi relativi all’esplosione dei prezzi ed al caro energia. Ma la situazione è comunque positiva grazie alla semplificazione burocratica ed all’adeguamento del prezzario e dei contributi, che hanno portato nell’ultimo anno a raddoppiare il numero dei cantieri aperti. In Umbria, in particolare, la situazione è tra le migliori, rispetto in particolare alle Marche che sono invece più indietro su vari punti di vista.
E’ quanto emerge dal report presentato venerdì mattina dal commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini in prossimità del sesto anniversario dall’inizio della sequenza sismica (il primo terribile terremoto il 24 agosto 2016). Dati aggiornati a giugno 2022 che appunto confermano l’accelerazione sulla ricostruzione nonostante la difficile situazione congiunturale. Ma soprattutto la carenza di professionisti ed impresi, che finora hanno preferito in gran parte i cantieri del 110%, più remunerativi.
Una leggera inversione di tendenza – ha osservato Legnini – si inizia ad osservare con l’adeguamento dei prezzari della ricostruzione, anche se tecnici e ditte impegnate nel post sisma rimangono troppo pochi.
Legnini ha illustrato i buoni risultati della ricostruzione privata, che ha raggiunto quota 14.300 decreti (con autorizzazione, finanziamento ed apertura dei cantieri), mentre sono 7.600 gli interventi conclusi, in tutto il territorio del centro Italia interessato. “Sono state riconsegnate 16.500 unità immobiliari finora – ha osservato il commissario straordinario – e sono state presentate 22.600 domande su 50mila, il 45%”. Situazione in realtà diversa da Regione a Regione, visto che tale percentuale in Umbria è del 53%. Un risultato comunque importante, tra le difficoltà della pandemia, della crisi economica e dei problemi burocratici ora in gran parte superati, considerando che negli ultimi due anni le richieste sono raddoppiate e i contributi concessi triplicati, per il quale Legnini ha voluto ringraziare gli uffici sisma dei Comuni e gli Uffici speciali della ricostruzione.
Anche gli interventi pubblici, nonostante le difficoltà generali, registrano passi avanti importanti. La
spesa effettiva, grazie anche alle procedure veloci delle Ordinanze speciali per i comuni più colpiti, è
arrivata a luglio a 768 milioni di euro, rispetto ai 559 di fine 2021 e i 265 milioni di fine 2020. Nel giro di un anno, considerando anche i lavori sulle chiese, il numero dei cantieri pubblici chiusi è salito da 151 a 365. Quello dei cantieri aperti, 316, è raddoppiato, ed è destinato a crescere sensibilmente entro la fine del 2022, sia per l’avanzamento della programmazione, che oggi vede quasi un miliardo di interventi in fase di progettazione e sempre più vicini alla cantierizzazione, sia per l’avvio concreto, entro dicembre, dei 525 interventi previsti nel cratere da NextAppennino, il Fondo complementare al Pnrr per le aree sisma 2009 e 2016.
Analizzando i dati dell’Umbria, per quanto riguarda l’edilizia privata il sisma ha provocato danni per 2,2 miliardi di euro. Sono state presentate 3.727 richieste di contributo per un totale di 930 milioni, mentre ne mancano da presentare (in base alle manifestazioni d’interesse pervenute) 3.286 per un importo di oltre 1 miliardo e 233 milioni. Il costo della ricostruzione privata in Umbria, considerando circa 7mila domande totali, ammonterebbe a poco meno di 2 miliardi e 164 milioni di euro.
Per quanto riguarda il patrimonio pubblico, invece, in Umbria sono stati finanziati 290 interventi per un totale di 441 milioni e mezzo circa, mentre ne rimangono da finanziare 367 per circa 463 milioni. Infine, le chiese: 127 gli interventi finanziati in Umbria, per 69,7 milioni, e 318 da finanziare (per altri 132,6 milioni circa). In Umbria, dunque, il danno totale provocato dal sisma del 2016 è stimato in oltre 3 miliardi e 270 milioni, divisi in 8.115 interventi (di cui 4.144 finanziati, per un importo totale di 1 miliardo e oltre 441 milioni ed i restanti da finanziare). Nelle quattro regioni, tenendo conto anche dei costi della ricostruzione privata, il quadro aggiornato dei danni prodotti dal terremoto del 2016 appare destinato a superare i 30 miliardi di euro.
Dopo Amatrice e Camerino, il comune del cratere più colpito dal sisma risulta essere Norcia. Il valore del patrimonio edilizio (sia pubblico che privato) danneggiato è di 1 miliardo e 167 milioni di euro. La seconda città dell’Umbria più danneggiata (all’undicesimo posto tra i comuni del cratere) è Spoleto, con danni totali per 481 milioni. Segue Cascia con 257 milioni di danni. E se la città di San Benedetto è la terza del cratere in ordine di danneggiamento, è invece la prima per quanto riguarda il numero di richieste di contributo presentate, con 951 domande per 298 milioni di euro. Norcia è anche in cima alla graduatoria nel territorio delle quattro regioni per numero di domande approvate, con 737 decreti emessi per un importo di 181 milioni di euro.
Sono aggiornati di un mese in più rispetto al report del commissario Legnini (a luglio 2022) i dati che nel pomeriggio di venerdì ha diramato la Regione Umbria. Sul fronte della ricostruzione degli edifici privati, infatti, dall’inizio della ricostruzione al 31 luglio scorso sono pervenute all’Usr Umbria 3757 richieste per la concessione di contributo (2883 di danno lieve e 874 relative a danni gravi al patrimonio edilizio abitativo e produttivo). Di queste, 2402 sono le istanze accolte presso l’Usr e i Comuni di Cascia, Norcia e Spoleto; 508 quelle respinte. Al 30 giugno scorso, risultano 1113 i cantieri conclusi, 1072 dei quali per la riparazione dei danni lievi.
La ricostruzione leggera è al 90%, mentre – fa sapere la Presidente della Regione, in qualità di Vicecommissario alla Ricostruzione per l’Umbria, Donatella Tesei – è fissata al 31 dicembre prossimo la scadenza per accedere ai contributi per la riparazione di danni gravi, che si stima possano riguardare circa altri duemila progetti. Per quanto riguarda le attività produttive, sono state presentate 281 richieste di contributo, 183 delle quali concesse, per un importo totale di oltre 31 milioni di euro, di cui più della metà (16.757.810 euro) già liquidato. Le liquidazioni dei contributi avvengono in Umbria nell’arco di trenta giorni. Gli uffici regionali sono ora impegnati nell’aggiornamento dei contributi ai sensi dell’Ordinanza 126 con la quale nel maggio scorso è stato approvato il Prezziario unico del cratere sisma, per il riconoscimento dell’incremento del contributo per la riparazione e la ricostruzione degli edifici privati.
Grazie al lavoro dell’Usr, un notevole incremento si è registrato anche nella liquidazione degli stati avanzamento, le cui richieste sono aumentate nel 2022: da gennaio al 31 luglio scorso, l’Usr ne ha ricevute 863 (erano state 1997 dal 2017 a fine 2020), di cui 791 evase e il resto in istruttoria. Su circa 244,5 milioni di euro liquidati dall’inizio della ricostruzione ad oggi, oltre 135 milioni sono stati liquidati dal 2021 ad oggi (di questi, più di 70 milioni di euro quest’anno).
Altrettanto positiva è l’accelerazione nello stato di avanzamento sul fronte degli interventi pubblici, con 290 opere attualmente finanziate in Umbria, per 441 milioni di euro. Da finanziare altri 367 progetti fra istituti scolastici, strade, edifici pubblici e altro, per oltre 463 milioni di euro.
In particolare, fra le opere pubbliche strategiche per la comunità della Valnerina, potranno aver inizio entro l’anno i lavori per l’ospedale di Norcia: il 12 agosto scorso – rende noto il direttore dell’Usr Umbria – i lavori sono stati aggiudicati all’impresa capofila Primo Taddei di Terni. Inoltre, dopo la demolizione già avvenuta, entro il mese di settembre verrà bandita la gara per l’aggiudicazione dei lavori per l’ospedale di Cascia.
In fase di cantiere la ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia (circa 15 milioni di euro), mentre è stato trasmesso all’Anac il bando per la ricostruzione di Castelluccio.
Nuovi interventi saranno attivati attraverso il programma NextAppennino, finalizzato al rilancio e allo sviluppo economico e sociale dei territori colpiti dal sisma nel 2016: tutti i Comuni del cratere del sisma umbro hanno presentato nei tempi stabiliti i progetti per accedere ai finanziamenti del Fondo complementare del Pnrr, mirati alla transizione ambientale e digitale, alla conservazione dei beni culturali e ambientali, alla ricerca e alla dotazione di infrastrutture, con opportunità per le imprese e la creazione di posti di lavoro. Entro dicembre dovranno partire obbligatoriamente i cantieri.
I risultati fin qui conseguiti vengono valutati con soddisfazione dall’amministrazione regionale: sono frutto di un notevole impegno, portato avanti anche sui tavoli istituzionali, e che spronano ad andare avanti ancora con maggiore determinazione per accelerare ulteriormente i lavori della ricostruzione pubblica e privata, garantendo nuovo sviluppo nei territori colpiti dal terremoto, a beneficio di tutta la comunità regionale.