Terremoto

Ricostruzione, ecco quanto fatto nell’ultimo anno | In Umbria 300 cantieri

Passaggio di consegne tra Paola De Micheli e il nuovo commissario straordinario alla ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 2016, Piero Farabollini, il geologo marchigiano e docente dell’Università di Camerino indicato dal Movimento 5 stelle. Farabollini, tra l’altro, compirà il suo primo tour tra Lazio, Umbria e Marche tra mercoledì e giovedì, insieme al sottosegretario Mibac Gianluca Vacca.

Lasciando il suo incarico, l’onorevole De Micheli ha consegnato al Parlamento (ai presidenti di Camera e Senato), al presidente della Repubblica ed al presidente del Consiglio dei ministri, un report su quanto fatto nel suo anno di attività, sui numeri relativi al terremoto ed alla ricostruzione.

Le risorse finanziarie stanziate dallo Stato, i cantieri avviati, l’impianto legislativo e normativo alla base della ricostruzione, le disposizioni, predisposte d’intesa con gli altri organi istituzionali, per promuovere la crescita economica e sociale delle aree terremotate del centro Italia: questi i principali contenuti della relazione sull’attività svolta dalla Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma 2016.

“Il report – spiega Paola De Micheli – rappresenta un consuntivo della mia esperienza alla guida della struttura commissariale. Ho ritenuto opportuno, per evidenti esigenze di rispetto istituzionale e di trasparenza, tracciare un bilancio dell’attività svolta e dei risultati raggiunti. I dati evidenziano come la ricostruzione nell’Italia centrale sia partita, con una progressiva accelerazione negli ultimi mesi, sia pure tra difficoltà e criticità. Si conferma, inoltre, – conclude De Micheli – il forte impegno economico e di risorse umane e professionali, messe in campo dallo Stato e quindi da tutti i cittadini, per avviare la rinascita materiale, sociale ed economica delle comunità terremotate e migliorare la qualità della vita in quelle aree”.

Il report si propone di fornire un quadro, attraverso numeri, tabelle e schede, sulla situazione nei territori delle quattro regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria devastati dalle scosse sismiche del 2016/2017. Informazioni analitiche sulle dimensioni del cratere, i danni provocati dai terremoti, i cantieri aperti per la ricostruzione delle abitazioni private e degli immobili pubblici con i relativi impegni finanziari. Inoltre, la prima sezione è dedicata all’impianto normativo di riferimento.

In sintesi: sono circa 76mila le abitazioni inagibili; circa 2000 i cantieri, avviati con  quasi 300 milioni di euro di finanziamenti statali, per la ricostruzione degli edifici privati e per la delocalizzazione delle attività produttive; più di 2 miliardi di euro di opere pubbliche (municipi, scuole, caserme, chiese) programmate e finanziate. La relazione, infine, mette in luce un trend della ricostruzione privata e pubblica in costante accelerazione nell’ultimo anno.

CLICCA QUI PER LA RELAZIONE INTEGRALE

Ricostruzione scuole in Umbria, la situazione

Nel report sono presenti focus sulle opere pubbliche ma anche chiese. Per quanto riguarda il primo piano di ricostruzione delle scuole, per la media “Carducci di Foligno” (circa 3,8 milioni in campo), si è provveduto all’aggiudicazione non definitiva dei lavori. Lavori in corso, invece, per la scuola elementare di Bastardo di Giano dell’Umbria (2,7 milioni). Aggiudicata la gara invece per la scuola media “Carducci – Purgotti” di Perugia (4,5 milioni circa). Infine, come noto, sospesa la procedura per la scuola media Dante Alighieri e per la materna Prato Fiorito di Spoleto (9,6 milioni). In alto mare, ancora, invece, gli interventi previsti sulle altre scuole in Umbria finanziati dalle successive ordinanze del commissario straordinario. In alcuni casi è in corso l’aggiudicazione delle progettazioni.

Ricostruzione privata: 900 domande, autorizzate un terzo

Il report contiene anche una relazione del vicecommissario straordinario alla ricostruzione per l’Umbria, la governatrice Catiuscia Marini. “Sono trascorsi già due anni dal sisma, molto abbiamo fatto ma molto, forse il più, è ancora da fare” commenta Marini. “Abbiamo lavorato per cercare insieme le soluzioni più mirate con occhio attento e vigile affinché, grazie alle nostre precedenti esperienze, possa essere innalzato il grado e la qualità della sicurezza nel processo di ricostruzione”. Per quanto riguarda le attività produttive, “a due anni dal sisma è stato completato il percorso per la delocalizzazione temporanea delle attività commerciali e della totalità dei ristoranti – bar del centro di Norcia“. Relativamente alla ricostruzione privata, sono state presentate 900 pratiche tra danni lievi e danni pesanti e sono stati autorizzati oltre 300 cantieri. “Un percorso che ha manifestato notevoli difficoltà iniziali ma che ormai si sta avviando verso un processo di ‘rinascita’ di un territorio lacerato dal sisma”.

La presidente della Regione Umbria ricorda i protocolli d’intesa sottoscritti con il commissario De Micheli. Quello che vede in campo anche il ministero dei beni culturali, il Comune di Norcia e l’Arcidiocesi di Spoleto – Norcia per il progetto di ricostruzione della basilica di San Benedetto: “un intervento difficile in cui si dovrà conciliare la storia, lo spazio sacro ed il contesto architettonico circostante con un aumento della sicurezza strutturale della basilica, su cui sono state riposte molte attenzioni, a partire dal commissario dell’Ue Juncker che ha voluto stanziare i fondi per la sua ricostruzione”. E il protocollo per il nuvoo polo scolastico di Norcia, che “consentirà di concentrare in un unico sito tutti gli edifici scolastici di Norcia danneggiati dal sisma del 2016”. “Il cammino da percorrere è quindi ancora lungo, ma confidiamo sempre nella collaborazione di tutti perché un lavoro fatto in sinergia dà i suoi frutti nel lungo periodo. Abbiamo molto da fare, ma a due anni dal sisma la macchina della ricostruzione è partita, abbiamo la certezza delle risorse finanziarie, abbiamo definito il quadro normativo e di sicurezza della ricostruzione grazie ad un lavoro di squadra e con questo spirito vogliamo andare avanti” conclude Catiuscia Marini.