Priorità del nuovo Governo alla ricostruzione post terremoto del centro Italia. Lo ha annunciato questa mattina il premier Giuseppe Conte nel suo discorso di insediamento alla Camera dei deputati.
“Massima priorità dovranno assumere – ha spiegato il presidente del Consiglio – le politiche per la messa in sicurezza del territorio, per il contrasto al dissesto idrogeologico e per l’accelerazione della ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta finalmente una volta per tutte di rendere più spedite le procedure, in particolare per la ricostruzione pubblica”.
“Ho incontrato – ha ricordato – una rappresentanza, come sapete, delle popolazioni colpite dal sisma durante le consultazioni per la formazione di questo governo e più volte, nello scorso anno, mi sono recato nelle zone terremotate, non solo del Centro Italia. Desidero ripetere in quest’Aula quanto ho già affermato durante le consultazioni: la ricostruzione sarà una questione prioritaria di questo governo. Il mio primo impegno pubblico in Italia sarà proprio la visita ad alcuni Comuni colpiti dal sisma: incontrerò sindaci, rappresentanti delle istituzioni locali, semplici cittadini”.
E se tra i terremotati c’è chi storce il naso dopo l’annuncio del premier, visto quanto promesso nei mesi scorsi sempre da lui con la ricostruzione che però continua a stentare a ripartire, si dice fiducioso invece il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno: “Accogliamo con rinnovata fiducia le parole del Premier Conte che ha dichiarato di voler mettere in cima all’agenda di Governo la ricostruzione del più grande cantiere d’ Europa quale è il centro Italia. Quella della ricostruzione è un impegno non più procrastinabile e continuo a ripetere che il tempo è una variabile non indifferente. Siamo pronti ad accogliere il Premier nuovamente a Norcia o ad incontrarci in qualsiasi altra sede. Ma è fondamentale che la ricostruzioni inizi davvero a camminare in maniera decisa e spedita e uno snellimento della burocrazia la favorirebbe”.
Intanto sul tema della ricostruzione si registra lo scontro politico tra la senatrice Donatella Tesei, candidata della Lega (e del centrodestra) alle elezioni regionali del 27 ottobre e l’attuale presidente della Regione Umbria Fabio Paparelli. A scatenare la presa di posizione di quest’ultimo sono state alcune dichiarazioni della Tesei all’Ansa. La parlamentare montefalchese ha infatti detto che “serve un modello di gestione diverso” e che la ricostruzione nel 1997 in Umbria ha funzionato.
Immediata la presa di posizione del presidente Fabio Paparelli: “Toh, la senatrice Donatella Tesei, fresca di candidatura alla presidenza della Regione, si è accorta che esiste il tema della ricostruzione post sisma. Peccato che per oltre 14 mesi la Lega si sia totalmente disinteressata a questa problematica, salvo qualche strumentale e sporadica apparizione di esponenti leghisti nelle aree della Valnerina, in occasione di consultazioni elettorali“. “Ma c’è di più – prosegue Paparelli – proprio il Governo a ‘trazione leghista’ ha bocciato in sede parlamentare tutte le proposte che pure Regioni e Comuni, con posizione condivisa ed unanime, avevano richiesto al fine di migliore tale ‘modello: più personale, meno burocrazia e maggior coinvolgimento dei professionisti. E proprio i parlamentari della Lega non hanno mai partecipato alle riunioni per ascoltare e portare avanti le proposte unanimemente avanzate dagli amministratori locali di destra e sinistra. La senatrice Tesei, dunque, eviti di fare facile propaganda o lanciare vuoti slogan, e faccia proposte concrete“.
Paparelli, comunque, riguardo al tema della ricostruzione, esprime apprezzamento per gli impegni formali per semplificare e velocizzare la ricostruzione post sisma annunciati dal Presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte nel corso dell’intervento di presentazione del programma di Governo alla Camera dei Deputati. Per il presidente della Regione, si tratta di una serie di interventi legislativi che egli stesso aveva posto in una specifica lettera inviata al Presidente Conte con la quale si poneva la necessità di adeguare l’impianto normativo che regola la ricostruzione al fine di migliorarlo per poterla accelerare nell’interesse di tutti i cittadini e delle comunità colpite dagli eventi sismici.