Istituzioni

Ricostruzione, intesa su caserme carabinieri | Nuovo piano opere pubbliche

Vedrà la luce nei prossimi giorni il nuovo Piano per le opere pubbliche – il terzo – del commissario straordinario per la ricostruzione post terremoto 2016. Ed in esso sarà ricompreso il piano di intervento per la ricostruzione e riparazione delle caserme dei carabinieri dell’Italia centrale, danneggiate dagli eventi sismici del 2016 e 2017. Opere già definite e che comprendono, per l’Umbria, in particolar modo le caserme di Norcia e Preci.

Il piano d’intervento è inserito nel protocollo d’intesa siglato mercoledì tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e  commissario straordinario per la ricostruzione, Paola De Micheli, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette, e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi. L’obiettivo dell’intesa è quello di avviare al più presto l’apertura dei cantieri e assicurare la piena funzionalità di strutture fondamentali dello Stato, a tutela della sicurezza delle comunità locali e del rispetto della legalità.

Intesa per 41 caserme, Demanio soggetto attuatore

“Grazie al protocollo – commenta il commissario Paola De Micheli – si avvia un percorso virtuoso di collaborazione tra le istituzioni per garantire la normale attività dei carabinieri sul territorio, presidio avanzato di sicurezza ed uno dei segni tangibili di presenza dello Stato. Nei prossimi giorni vedrà la luce l’ordinanza conseguente al protocollo, attraverso la quale il Demanio potrà attivare le procedure per la ricostruzione delle caserme”.

“Ringrazio il Commissario straordinario – afferma il generale Tullio Del Settee l’Agenzia del Demanio per la tempestività dell’intervento. Il protocollo sottoscritto oggi, è un passaggio fondamentale che consentirà ai carabinieri di essere tra le prime istituzioni pubbliche a riprendere a funzionare a pieno regime in questi luoghi dolorosamente colpiti”. Abbiamo raggiunto un’intesa importante – dichiara il direttore dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi – per portare avanti la ricostruzione e il recupero di 41 sedi dell’Arma dei Carabinieri fortemente danneggiate dal terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016. L’Agenzia, che ha il ruolo di soggetto attuatore e di stazione appaltante per gli interventi edilizi, s’impegnerà  per garantire in tempi celeri l’operatività delle sedi dell’Arma, indispensabili non solo per la sicurezza sul territorio, ma anche come punto di riferimento per la cittadinanza e le Istituzioni”.

In particolare, verranno ricostruite le stazioni dei carabinieri distrutte dal sisma nei comuni delle 4 regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Previsti, inoltre, interventi di ristrutturazione e adeguamento sismico per sedi e strutture territoriali dell’Arma con danni lievi. Gli interventi verranno inseriti nel nuovo piano delle Opere pubbliche da approvare con ordinanza del Commissario straordinario del Governo che ne definisce anche le modalità di finanziamento statale. Il protocollo prevede l’acquisizione a titolo gratuito da parte dell’Agenzia del Demanio delle aree dove verranno edificate le nuove strutture dell’Arma. L’Agenzia del Demanio, inoltre, si impegna a svolgere le funzioni di stazione appaltante.  Per la concessione dei contributi è prevista l’approvazione dei singoli progetti da parte della Struttura commissariale.

Nuova cabina di regia con le Regioni

Intanto giovedì si è riunita a Roma la cabina di regia con i presidenti e gli assessori della Regione Abruzzo, Regione Lazio, Regione Marche e Regione Umbria, per la definizione del nuovo piano delle opere pubbliche da oltre un miliardo di euro. Ad illustrare le istanze dell’Umbria c’erano l’assessore alle infrastrutture Giuseppe Chianella ed il dirigente regionale della protezione civile Alfiero Moretti. Proprio la scorsa settimana la Regione aveva stretto sulle proposte avanzate dai Comuni e dagli altri enti interessati, in vista dell’incontro per definire gli interventi che saranno interessati da questo terzo piano delle opere pubbliche. All’interno dovrebbero essere inseriti finanziamenti per edifici pubblici ma anche scuole, come la “Francesco Toscano” di Spoleto, il liceo delle scienze umane, il liceo scientifico “A. Volta”  e la scuola elementare di Eggi, ma pure la basilica di San Salvatore, patrimonio Unesco e chiusa a seguito delle scosse di terremoto di oltre un anno fa.