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Ricostruzione, dopo 18 anni ‘pratica’ ancora aperta

Ad oltre diciotto anni dal terremoto, la ricostruzione non è ancora terminata: chi nacque nel periodo dello sciame sismico che nel ’97 sconquasso le terre umbre e marchigiane, oggi si ritrova ad essere maggiorenne e ci sono abitazioni rimaste come all0ra, anzi, peggio.
A snocciolare i dati dell’attuale situazione, è l’assessore delegato Emiliano Belmonte: si scopre così che ad oggi, agli uffici comunali restano ben trecento lettere inviate e pratiche revisionate di cui si attende risposta.
Certo, quasi tutto è stato fatto ma la vera notizia è non si può ancora scrivere la parola fine.
“In attesa della nuova legge regionale, che spero possa dare nuova linfa vitale alla chiusura definitiva della pratica sisma e ridare speranza ai proprietari degli immobili non finanziabili attualmente – scrive Belmonte in una nota stampa – esprimo soddisfazione per i risultati conseguiti da un anno a questa parte dagli uffici del comune, riorganizzati da me e dal sindaco, in un nuovo team”.
Sono rimaste le pratiche più complicate e rognose – prosegue l’assessore con alla ricostruzione – e sappiamo che  andranno affrontate lavorando a testa bassa e pugno deciso, in quanto la riorganizzazione sta dando i suoi frutti.
L’amministrazione comunale lancia addirittura un appello pubblico a tutti i presidenti di consorzio ed ai responsabili tecnici dei lavori sparsi sul territorio, con posizioni ancora aperte: per loro le porte del Comune sono aperte e vengono invitati a scrivere agli uffici indicati.
Dopo aver scritto migliaia di lettere ai consorzi privati per i controlli delle opere e delle carte – prosegue Belmonte – stiamo tenendo alta la pressione su ogni territorio. Ringrazio i nostri tecnici, guidati dal dirigente Vincent Ottaviani e dal responsabile Ezio Dignani”.
Nel concreto, sono stati chiusi a saldo, settanta lavori e cinquanta acconti soono stati sbloccati.