Il Comune di Spoleto, attraverso l’assessore all’urbanistica Francesco Flavoni, plaude ad alcuni provvedimenti presi dal Governo nel merito della ricostruzione post terremoto. Rimanendo però in sospeso un tema importante, quello del personale: nei mesi scorsi era infatti emersa la volontà di introdurre 350 ulteriori lavoratori negli uffici speciali per la ricostruzione e nei Comuni. Assunzioni poi sparite nel decreto legge “Sblocca cantieri” entrato in vigore e che ora è al vaglio del Parlamento.
Il decreto specifica, tra le altre cose, che per gli immobili dei privati, classificati nelle schede AEDES con esito di inagibilità “B” o “C”, cioè temporaneamente o parzialmente inagibili, i Comuni, d’intesa con l’Ufficio speciale per la ricostruzione, possono curare l’istruttoria per il rilascio delle concessioni di contributo e di tutti gli adempimenti conseguenti.
Terremoto, nel decreto sblocca cantieri una “speranza” solo a metà
“Si tratta di un elemento di semplificazione delle procedure – ha detto l’assessore Francesco Flavoni – che riteniamo fondamentale per far partire la ricostruzione. Un modello – quello di affidare ai Comuni un ruolo più diretto e con più ampi margini di manovra –che abbiamo caldeggiato con forza fin dal nostro insediamento, che abbiamo ribadito in maniera chiara in tutti i tavoli di concertazione e per cui ci siamo sempre battuti con determinazione. L’accoglimento di questa nostra istanza è una vittoria per tutti, amministrazioni, professionisti e cittadini. Rimane ancora tanto da fare in termini di snellimento delle procedure burocratiche ma questo è indubbiamente un primo passo che dà ai cittadini riferimenti più diretti e che serve a velocizzare tutto il processo”
“La soddisfazione di vedere accolte le proprie istanze – aggiunge Flavoni – non sarà completa fino a quando non sarà chiarito quanto personale sarà assegnato agli uffici tecnici comunali per affrontare la mole di lavoro necessaria all’istruttoria della pratiche che per noi si attestano intorno alle 1.000 unità. Attendiamo quindi che venga chiarito questo punto per poter comunicare al Commissario speciale per la ricostruzione la nostra disponibilità a gestire la ricostruzione leggera. Auspichiamo infine che questa ritrovata centralità dei Comuni sia riproposta anche per la ricostruzione pesante”.