Al disopra della piastra potranno essere ricostruiti gli edifici utilizzando tecniche tradizionali di muratura e riutilizzando, ove possibile, le antiche pietre recuperate
Il progetto per la ricostruzione post sisma 2016 di Castelluccio di Norcia, dopo essere stato presentato ad Urban Promo il 19 novembre 2021 e successivamente il 15 dicembre 2021 al MAXXI di Roma alla presenza del Ministero dei Beni Culturali, dove ha riscosso moltissimi consensi, verrà presentato nel corso del XIX convegno ANIDIS “L’ingegneria sismica in Italia” e del XVII convegno ASSISi “Isolamento sismico, dissipazione energetica e controllo attivo delle vibrazioni delle strutture” che si svolge a Torino, dall’11 al 15 settembre, presso il Politecnico, una delle istituzioni pubbliche più prestigiose a livello italiano ed internazionale nella formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e servizi in tutti i settori dell’ingegneria e dell’architettura.
Saranno il direttore dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria (USR), l’ingegner Stefano Nodessi Proietti, e il dirigente del servizio Ricostruzione Privata dell’USR Umbria, l’ingegner Gianluca Fagotti, ad illustrarlo nell’’ambito di questi due eventi, di rilievo nazionale ed internazionale, che per la prima volta si svolgeranno in forma unitaria e coordinata a cura dell’ANIDIS (Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica) e dell’ ASSISi (Anti-Seismic Systems International Society) assieme al Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (DISEG) del Politecnico di Torino.
Il patrimonio immobiliare italiano, in particolare quello storico e quello infrastrutturale, continua a manifestare la sua fragilità in relazione agli eventi sismici, come ha drammaticamente dimostrato la sequenza sismica del Centro Italia del 2016 che, tra l’altro, ha completamente distrutto Castelluccio.
Negli ultimi anni, sono state promosse parecchie iniziative a livello scientifico, tecnico e normativo, al fine di migliorare le prestazioni sismiche delle nuove costruzioni e di mitigare il rischio sismico del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente. In particolare, sono state pubblicate le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (2018), la Circolare Esplicativa (2019) e le Linee Guida per la Classificazione del Rischio Sismico delle Costruzioni (2017).
Per Castelluccio la Regione Umbria, in accordo con la Struttura del Commissario, il Comune di Norcia e la popolazione locale, ha deciso di sperimentare un importante e innovativo intervento di ricostruzione. Per la prima volta, infatti, verrà realizzata una ricostruzione su piattaforma sismicamente isolata per gli aggregati di origine storica e si procederà unitariamente ad opera della Pubblica Amministrazione, in collaborazione con i privati proprietari degli edifici.
I numeri della piastra gradonata di Castelluccio sono i seguenti: 350 metri di perimetro; 6200 metri quadri; 24 metri di dislivello; 17 aggregati; 144 unità immobiliari; 2 edifici di culto oltre a tutte le opere pubbliche primarie, terrazzamenti, sottoservizi e strade.
L’idea di ricostruire il centro storico di Castelluccio su piattaforma isolata sismicamente, rileva l’Ufficio Speciale Ricostruzione, non è interessante solamente per il fatto che le abitazioni verranno messe in sicurezza anche rispetto a probabili eventi futuri, quanto per il fatto che al disopra della piastra potranno essere ricostruiti gli edifici utilizzando tecniche tradizionali di muratura e riutilizzando, ove possibile, le antiche pietre recuperate dopo il crollo; è infatti noto che grazie agli isolatori sismici la sollecitazione che il suolo trasmetterà agli edifici sovrastanti sarà praticamente smorzata con una riduzione di circa 10 volte minore.
È stato già stipulato un accordo con il Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli studi di Perugia per la definizione di uno schema strutturale concettuale di isolamento sismico al suolo (ground isolation) di interi comparti urbani dell’abitato di Castelluccio, nonché linee di indirizzo per la progettazione delle necessarie strutture di sostegno finalizzate alla realizzazione dei terrazzamenti urbani e propedeutiche alla costruzione degli edifici anche al di fuori delle piattaforme sismicamente isolate.
L’intervento ha un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro e dovrà essere completato entro giugno 2026.
Data l’unicità della frazione nursina, spiega l’USR, si è voluto puntare ad una ricostruzione rispettosa dell’ambiente e dell’identità dei luoghi, ma nello stesso tempo sicura e duratura, in grado di preservare alle future generazioni le caratteristiche di una frazione che è inserita in un contesto di straordinario paesaggistico-ambientale.
Con il progetto di Castelluccio, oggetto anche di una ordinanza speciale, la n. 18 del 15 luglio 2021, si contribuirà allo svolgimento di studi e di ricerche volte a favorire lo sviluppo delle innovazioni e delle strategie e delle metodologie di intervento per la riduzione del rischio sismico di strutture esistenti danneggiate dal terremoto e la realizzazione di quelle nuove sostitutive.
Attualmente l’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria, attraverso una manifestazione di interesse per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, ha individuato 5 operatori economici altamente qualificati da invitare alla procedura negoziata. La documentazione per l’affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura è stata già approvata dell’Autorità Nazionale Anticorruzione mentre in questi giorni i Vigili del fuoco stanno completando la demolizione degli edifici inagibili. L’inizio dei lavori è previsto per la primavera 2023.
Concreti passi in avanti di un progetto pilota che, sotto il profilo della sicurezza sismica, della tutela ambientale e del profilo normativo, potrà essere replicato anche altrove confermando così l’Umbria una regione all’avanguardia nelle ricostruzioni post-sisma.