“Insinuazioni vili“: arrivano a stretto giro di posta le prime reazioni al ricorso straordinario al PdR presentato dai legali del magistrato di Cassazione Umberto de Augustinis che chiedono l’annullamento del decreto prefettizio con cui è stata confermata la sfiducia all’ormai ex sindaco e lo scioglimento del Consiglio comunale.
La notizia, anticipata da Tuttoggi che ha potuto leggere il ricorso amministrativo, sta registrando una serie di reazioni, politiche e legali, alquanto accese che rischiano di avvelenare il clima in città.
I legali dell’ex sindaco, professor Sandro Amorosino e l’avvocato Salvatore Taverna, come riportato nell’edizione odierna, con il ricorso chiamano in causa il Prefetto di Perugia Armando Gradone, il Commissario prefettizio Tiziana Tombesi, il Segretario comunale Mario Ruggeri, e 4 consiglieri-sanitari (Antonio di Cintio, Carla Erbaioli, Paola Vittoria Santirosi e Marco Trippetti) ai quali contestano il presunto conflitto di interesse per aver partecipato alla votazione di sfiducia.
Dalla quale, trattando questa anche il tema della gestione dell’Ospedale su cui è pendente il ricorso al Tar avviato da De Augustinis contro la Regione, si sarebbero dovuti astenere. Un conflitto di interesse che, a detta di Amorosino e Taverna, riguarderebbe anche i coniugi dei 3 medici anch’essi medici del servizio sanitario regionale.
Una curiosità: il ricorso, depositato lo scorso 29 marzo, è stato presentato “per il dottor Umberto De Augustinis in proprio e quale Sindaco del Comune di Spoleto”, confermando quindi, a quanto pare di capire, di non riconoscere valida la votazione di sfiducia, né il decreto del Prefetto di Perugia.
Di pochi minuti fa la lettera del dottor Marco Trippetti, stimato medico del nosocomio (è rianimatore anestesista del reparto di terapia intensiva), che respinge le accuse mosse da De Augustinis e dai suoi legali e annuncia querela per tutelare la propria professione e immagine e quella della sua famiglia. Leggiamo:
“Mi verrebbe addebitata una condotta politica a difesa della regione e dell’asl per beneficiare di “benemerenze” da parte dei dirigenti apicali aziendali, dichiarazione di una gravità inaudita e lesiva della mia immagine pubblica e professionale che ovviamente non sarà lasciata cadere ma perseguita nelle opportune sedi. Voglio solo ricordare a chi insinua questi dubbi che il sottoscritto dal 2008 ha effettuato in questa regione un solo concorso pubblico, risultando per altro NON vincitore e che la mia storia politica inizia nel 2009 con le elezioni amministrative di quell’anno, a differenza dei numerosi concorsi pubblici effettuati in Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Toscana in cui sono invece risultato sempre vincitore, come facilmente riscontrabile dal mio CV. Inoltre nei mesi successivi alla riconversione in covid hospital del nostro ospedale, i miei interventi pubblici di denuncia in consiglio comunale hanno avuto risalto sia sulla stampa locale che regionale. Addirittura è stato lo stesso sindaco ad invitarmi a sorpresa a prendere la parola nella famosa seduta del consiglio comunale alla presenza del dr Bertolaso per descrivere nello specifico la situazione che stavamo vivendo al momento.
Questi sono fatti documentabili e pubblici. Fa sorridere che per ottenere fantomatiche “benemerenze” il sottoscritto abbia attaccato per settimane la regione e l’azienda con ampio risalto mediatico” scrive il medico e dirigente del piddì.
“La più vile insinuazione però riguarda i “benefici” che la mia compagna avrebbe ottenuto con la mia azione politica. Anche qui, in maniera trasparente e pubblica, sono pubblicati sul sito dell’asl gli incarichi dirigenziali dei dirigenti medici. La mia compagna, specialista in oftalmologia, stimata e conosciuta professionista, risulta essere titolare, ormai da tempo, dell’incarico più basso in ordine gerarchico dei dirigenti medici (C3 per gli addetti ai lavori), non ovviamente per addebiti professionali ma solamente per il disinteresse che nutre nel perseguire una carriera ospedaliera di vertice”.
Trippetti passa poi ad analizzare il periodo politico che ha interessato la crisi della Giunta De Augustinis e in qualche modo si dice rammaricato di aver sperato che proprio il sindaco comprendesse la situazione in cui era finito con i suoi stessi alleati: “Venendo al punto più interessante per la nostra comunità, cioè quello politico, non rinnego assolutamente la mia azione politica anche degli ultimi periodi. Tutti sanno la stima ed il rispetto che nutro per l’uomo di Stato De Augustinis e per la sua figura professionale di così alta caratura. Ho tentato sempre, nel rispetto dei ruoli che la nostra città ci ha assegnato, di collaborare con lui negli ambiti condivisibili in maniera bipartisan nell’unico interesse della nostra comunità. Ho tentato fino all’ultimo di lavorare, insieme ai miei validi colleghi di partito, ad una soluzione della crisi che potesse almeno culminare in un governo di salute pubblica a tempo per superare l’emergenza, ma le condizioni politiche minime necessarie non si sono purtroppo verificate. In politica, come nella vita, i fallimenti sono spesso più frequenti dei successi, parafrasando Churchill “il successo è passare da un fallimento all’altro senza perdere l’entusiasmo”. Vedendo questo triste epilogo però è grande in me il dubbio di aver fatto perdere fin troppo tempo alla mia città, visto che le condizioni politiche con una maggioranza che non era più tale si erano ormai palesate dallo scorso Settembre. Di questo e non di altro mi cruccio e di questo mi assumo la mia quota parte di responsabilità.
Sulla stessa lunghezza d’onda i medici Santirosi e Di Cintio che nelle prossime ore potrebbero seguire passi analoghi a quelli di Trippetti per difendere anche le rispettive famiglie.
Certo aver sollevato il (presunto) conflitto di interesse nei confronti dei sanitari (i 3 medici e l’ostetrica Erbaioli) pone il quesito, che abbiamo già avanzato nell’edizione di questa mattina, di come mai la Giunta – di cui facevano parte un magistrato di Cassazione quale De Augustinis, un ex Presidente di Sezione del Consiglio di Stato quale l’assessore Zucchelli e due avvocati quali la ex vicesindaca Montioni e l’ex assessora Mazzoli – non abbia mai detto nulla o non lo abbia mai rilevato o fatto semplicemente notare.
E a poco sembra servire che a fare la discriminante doveva essere il pendente ricorso al Tar contro l’ordinanza regionale della trasformazione dell’Ospedale in Ospedale-covid, visto che la causa è stata depositata il 26 ottobre scorso (come da comunicato dell’ex sindaco), e il successivo 30 novembre proprio De Augustinis ha delegato il consigliere-medico Trippetti ad illustrare la situazione sanitaria al Commissario Guido Bertolaso nel corso di un consiglio comunale (rivedi la seduta)
Certo che sollevare la problematica del “conflitto di interessi” in una città piccola come Spoleto rischia di aprire un vaso di pandora di cui forse neanche De Augustinis ha piena cognizione.
Ed è su questo che Pd e Fd’I, i partiti di riferimento degli ex 4 consiglieri, si stanno preparando per rispondere all’”attacco” portato dall’ex primo cittadino.
Ma non sono le uniche prese di posizione annunciate. Anche altri Partiti e liste civiche fanno sapere di volersi stringere a fare quadrato intorno agli ex consiglieri-sanitari. Mentre c’è chi invoca una presa di posizione persino dell’Ordine dei medici.
In attesa comunque che a tutte le parti venga notificato il ricorso, alcuni avvocati sono già al lavoro per tutelare i propri assistiti. La prima decisione da prendere è se resistere al ricorso davanti al Presidente della Repubblica o richiedere, come previsto dalla norma, il trasferimento del processo al Tar dell’Umbria.
E, a proposito di conflitto di interessi, a quanto può anticipare Tuttoggi, uno studio legale ha già preparato una lettera al Commissario Prefetto Tombesi in cui solleva quello in capo ai due avvocati di De Augustinis, Amorosino e Taverna, essendo gli stessi incaricati proprio dal Municipio di difendere il Comune nella causa al Tar per l’Ospedale.
Insomma da difensori del Comune ad accusatori del Comune (Taverna, per altro, già candidato nella lista di De Augustinis di Laboratorio era stato incaricato di difendere il Comune nella vertenza con l’Inps per le cartelle Tosap).
Recita infatti l’articolo 68 del Codice deontologico forense: “L’avvocato può assumere un incarico professionale contro una parte già assistita solo quando sia trascorso almeno un biennio dalla cessazione del rapporto professionale…L’avvocato non deve assumere un incarico professionale contro una parte già assistita quando l’oggetto del nuovo incarico non sia estraneo a quello espletato in precedenza…”
Lo studio legale chiede quindi al Commissario, in virtù di questo nuovo ricorso contro la delibera consigliare che ha decretato la sfiducia a De Augustinis, di valutare la revoca dell’incarico per la difesa nel ricorso al Tar per l’Ospedale.
Per dirla come l’indimenticato Presidente Sandro Pertini, a conflitto di interesse, conflitto di interesse e mezzo.
L’auspicio è che non sia l’inizio di una vicenda che rischia di avvelenare definitivamente la città. Perché di conflitti di interesse, fuori e dentro il Palazzo, se ne sono registrati tanti.
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