“Questo ricorso al Presidente della Repubblica Mattarella è un attacco alla democrazia e alle libertà garantite nella nostra Costituzione”: arriva nel primo pomeriggio di sabato la durissima presa di posizione del Partito democratico al ricorso impugnato dall’ex sindaco Umberto De Augustinis per annullare il decreto del Prefetto di Perugia che ha sciolto il consiglio comunale di Spoleto e confermato il voto di sfiducia al primo cittadino.
L’atto giudiziale chiama i n causa, oltre alle autorità prefettizie, il segretario comunale e 4 ex consiglieri e sanitari cui viene imputato un (presunto) conflitto di interesse (leggi qui le motivazioni del ricorso).
Di ieri la lettera aperta del dottor Trippetti (dem) che ha parlato di “insinuazioni vili” annunciando le vie legali per tutelare la propria immagine e quella dei propri familiari, mentregli avvocati dei sanitari si preparano a evidenziare il conflitto di interessi in capo ai legali di De Augustinis.
Di poco fa la nota del Pd, documento che era stato preannunciato e con il quale i dem ricordano – visto che De Augustinis e il gruppo rimastogli vicino sembrano non ricordarlo – come la maggioranza fosse finita già da settembre scorso e come le più importanti pratiche amministrative siano passate proprio grazie all’astensione della maggioranza.
Poi si passa ad analizzare l’aspetto politico del ricorso ritenuto “lesivo della volontà popolare, un attacco alla democrazia”.
Ecco il testo del comunicato Pd: “Cui prodest? A chi giova? E a chi, invece, non giova? Sono le prime domande che vengono in mente leggendo la notizia del ricorso avanzato dall’ex Sindaco De Augustinis al Presidente della Repubblica Mattarella per annullare la procedura che ha portato al commissariamento del Comune di Spoleto.
La risposta è lampante: non giova a nessuno, neanche al titolare del ricorso. Appare, infatti, come un puntiglio visto che, di fatto, da mesi De Augustinis nella sua veste di sindaco non aveva più la maggioranza in Consiglio comunale e atti importanti, come il Prg e il bilancio, sono passati per la buona volontà dei consiglieri di minoranza che, astenendosi, hanno permesso all’amministrazione comunale di andare avanti.
Il Partito Democratico di Spoleto intende esprimere la propria vicinanza e solidarietà sia al segretario comunale, sia ai quattro consiglieri medici, e ai loro congiunti, coinvolti nel ricorso e ritiene tale ricorso non solo inopportuno ma anche lesivo della volontà popolare, un attacco alla democrazia e alle libertà garantite nella nostra Costituzione che riconosce dignità ad ogni uomo e donna nelle loro vesti di cittadini e lavoratori.
Ma, soprattutto, verrebbe da chiedere a De Augustinis perché lo ha fatto. E augurarsi che la risposta sia che – come ha dichiarato più volte – lo abbia fatto perché è un civil servant non interessato alla politica ma solo al bene comune. Purtroppo, temiamo che la risposta non sarebbe questa”.
E ancora: “Un atto le cui conseguenze, ci auguriamo, non siano lesive per la nostra comunità e per la nostra città che ha già pagato abbastanza e speriamo che questo ultimo gesto non rallenti il lavoro che egregiamente stanno portando avanti la Commissaria Tombesi e il Subcommissario Carusi, assistendo ad una sorta di commissariamento di una città già commissariata e un immobilismo che, in una situazione emergenziale come quella che viviamo oggi, non possiamo permetterci. Questo è solo l’ultimo atto che De Augustinis compie contro gli interessi della città che, più volte, ha detto di amare e rispettare. Rifletteranno gli spoletini che presto torneranno alle urne su chi ha scelto e difeso fino all’ultimo un sindaco che, fino alla fine, non ha accettato la volontà dei consiglieri comunali eletti dai cittadini.
Per quanto riguarda noi del Partito Democratico siamo al lavoro per presentare, nelle prossime settimane, un documento di proposte per risolvere le gravi emergenze della nostra città che diventerà la base del nostro programma elettorale da condividere con i cittadini”.
Fin qui la nota del partito, i cui vertici annunciano una lettera sulla vicenda che verrà inviata nelle prossime ore al segretario nazionale Enrico Letta e allo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nella foto tratta dal sito del Quirinale).