Anche Federcaccia Umbra farà valere le ragioni dei cacciatori, insieme a Libera Caccia ed Enalcaccia, nel giudizio di merito sul ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste contro il Calendario dell’Umbria. Ricorso che intanto ha portato il presidente del Tar a sospendere il prelievo alla tortora selvatica nella preapertura di domenica prossima. Prima dell’istanza cautelare accolta, insieme alla Regione si erano costituite, per opporsi alle richieste degli ambientalisti, Libera Caccia ed Enalcaccia.
“Invece che a serie riflessioni stiamo assistendo al tentativo di Libera Caccia ed Enalcaccia umbre di voler inutilmente polemizzare con Federcaccia”. scrive quest’ultima. Aggiungendo: “A noi sembra più un tentativo di voler fare cassa (associati) sulle disgrazie dei cacciatori. Non dobbiamo certo essere noi a dover dimostrare cosa quotidianamente fa Federcaccia per i cacciatori e per l’attività venatoria, sia in termini di studi e ricerche, che di attività giuridico amministrativa e legislativa, di servizi. Sono cose note, che solo chi è in malafede non vede o non vuole vedere”.
Federcaccia ricorda di difendere concretamente con atti giudiziari, da anni, i Calendari venatori. Come appunto con la costituzione fatta attraverso l’avv. Bruni nel giudizio di merito. Nel quale il collegio del Tar dovrà esprimersi sull’altra obbiezione fatta dagli ambientalisti, quella relativa alla contestata data di chiusura della caccia a turdidi, uccelli acquatici e beccaccia.
Quanto alla mancata costituzione prima del decreto del presidente del Tar sulla tortora, Federcaccia argomenta che nelle richieste di sospensione cautelare presentate gli altri interventi sono praticamente inefficaci. E del resto la caccia alla tortora è stata sospesa in tutta Italia, ad eccezione delle Marche e per un vizio procedurale.
Federcaccia ricorda che sono anni che i Calendari venatori sono sotto attacco degli anticaccia, soprattutto (ma non solo) la selvaggina migratoria. E la previsione di piani di gestione non si è rivelata sufficiente ad evitare lo stop.
Osserva poi Federcaccia: “Ci sono Regioni che si sono ben attrezzate per produrre lavori e documentazione per supportare l’attività venatoria, altre meno. E spesso proprio in quelle si perde. Dove si effettuerà la preapertura a più specie, seppur senza tortora, è perché a monte le Regioni hanno disposto che gli uffici lavorassero già dall’anno precedente per produrre idonea documentazione a supporto, frutto di propri lavori ed anche di altri soggetti o associazioni. E’ per questo che nel confronto con la Regione occorre innanzitutto puntare agli obbiettivi strategici prima delle particolarità di singole forme di caccia: all’ultimo minuto non si recuperano ritardi di anni. E’ questo che vuol perseguire la nuova dirigenza di Federcaccia”.
Federcaccia, insieme alla Cabina di regia nazionale, è impegnata per rivedere la legge circa le procedure di approvazione dei Calendari ed i Key Concepts con la Commissione europea, per risolvere gran parte dei problemi.
Federcaccia annuncia che prima della valutazione di merito al Tar sul ricorso presentato dagli ambientalisti a proposito dell’intero Calendario venatorio, la cui udienza è fissata al 24 settembre, tramite il suo legale produrrà le memorie di rito e sarà presente “con il meglio dei propri consulenti e del proprio Ufficio studi e ricerche, in supporto a quanto approvato dalla Regione Umbria. “E di questo – scrive Federcaccia – ne daremo conto, cosicché ognuno potrà farsi la propria idea su ci fa e su chi parla!”.
Per Federcaccia la risposta migliore agli anticaccia è quella di non rinunciare ad alcuna possibilità consentita, riponendo totale fiducia nei cacciatori. “Certo che a Federcaccia – conclude l’associazione – quanto sta avvenendo non piace ed avremmo voluto ben altre soluzioni”.