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Ricorso al Tar chiusura caccia, i giudici si sono riservati su sospensiva o giudizio di merito

Il Tar si è riservato di esprimersi o sulla sospensiva o di deliberare in merito all’istanza presentata dalle associazioni ambientaliste contro il Calendario venatorio dell’Umbria, di cui si contestano la data di chiusura (al 30 gennaio 2025) di turdidi, uccelli acquatici e beccaccia. In violazione, secondo i ricorrenti (Lupu, Wwf, Lega Anti Vivisezione, Enpa, Lndc) in base all’istanza presentata dall’avvocato Andrea Filippini, dei Key Concept indicati in sede europea.

Il Collegio dei giudici amministrativi ha acquisito il parere predisposto per la Regione Umbria dall’avvocato Annalisa Gobbo, per Libera Caccia, Enalcaccia e Cpa dall’avvocato Marzio Vaccari e per Federcaccia dall’avvocato Alberto Bruni, in cui si dà contezza delle carenze di istruttoria di Ispra (il cui parere, è stato ricordato, è obbligatorio e non vincolante) e del lavoro fatto dagli uffici sulla specificità del territorio umbro che ha giustificato di fissate al 30 gennaio la data di chiusura della stagione venatoria per le tre tipologie di specie).

Nel caso in cui il Tar decisa di accogliere la sospensiva il provvedimento è atteso per le prossime ore. Qualche giorno in più presumibilmente ci vorrà nel caso in cui i giudici amministrativi decidano di emettere una sentenza di merito. Comunque ci saranno i tempi tecnici perché ambientalisti da una parte o Regione e associazioni venatorie dall’altra possano, a seconda del verdetto, appellarsi al Consiglio di Stato.

(a seguire servizio completo)