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Ricorsi in materia di immigrazione, decreto Minniti provoca criticità anche in Umbria

Nel silenzio generale, mentre da più parti si reclama la riduzione dei tempi della Giustizia, i Tribunali sede di Corti di Appello – nello specifico, per quanto riguarda l’Umbria, quello di Perugia – si sono trovati in serie difficoltà e con un aumento indefinibile per contenzioso in materia di immigrazione. Questo lo si deve al cosiddetto “decreto Minniti” che ha introdotto il rito camerale per le controversie in materia di riconoscimento della protezione internazionale e per quelle aventi ad oggetto l’impugnazione dei provvedimenti adottati dalla autorità preposta alla determinazione dello Stato competente all’esame della domanda di protezione internazionale.

Ad evidenziare la penalizzazione che questo sta provocando nei contenziosi civili è la senatrice Fiammetta Modena (Forza Italia), prima firmataria di un disegno di legge che vuole cercare di risolvere le criticità che la riforma ha portato.

“In sostanza ovunque, per decidere, – spiega la parlamentare umbra – è necessario formare un collegio di magistrati e impegnare di conseguenza i magistrati togati in materia di immigrazione. L’effetto è stato esattamente contrario alla volontà più volte invocata di avere processi rapidi: i contenziosi aventi ad oggetto crediti, debiti, proprietà, società, in altri termini tutto ciò che attiene la economia e i cittadini, sono stati fortemente penalizzati. Nei Tribunali, infatti, il lavoro dei magistrati togati è stato stravolto dalla necessità della formazione dei collegi, provocando rinvii anche di un anno per le cause civili già incardinate”.

Per questo motivo, in attesa di esaminare il decreto immigrazione, i Senatori di Forza Italia, prima firmataria Fiammetta Modena, hanno presentato un disegno di legge che sposta le competenze sui magistrati onorari e abroga la norma relativa al rito camerale e alla composizione collegiale. Inoltre, sempre per scoraggiare i ricorsi,  viene previsto  che l’efficacia esecutiva del provvedimento impugnato non possa essere sospesa dal ricorso giurisdizionale: è noto infatti che nelle more dei procedimenti giudiziari, la stragrande maggioranza dei proponenti si dia alla latitanza generando insicurezza nei cittadini, creando problemi alle forze dell’ordine e – di fatto – svilendo il lavoro loro e degli operatori umanitari che accolgono migranti da ogni parte del sud del mondo.

“La Giustizia italiana – commentano i firmatari – ha necessità snellire il lavoro: non è possibile che la mano sinistra  non sappia cosa faccia la destra in materia di tempi. Siamo sicuri che questa proposta sarà assunta e presa in esame nel Decreto immigrazione”.

Oltre a Fiammetta Modena, sono cofirmatari del disegno di legge 776 i parlamentari: Giacomo Caliendo (FI-BP) , Franco Dal Mas (FI-BP) , Massimo Mallegni (FI-BP) , Maria Rizzotti (FI-BP) , Emilio Floris (FI-BP) , Lucio Malan (FI-BP) , Andrea Causin(FI-BP) , Enrico Aimi (FI-BP) , Elena Testor (FI-BP) , Francesco Battistoni (FI-BP) , Giuseppe Tommaso Vincenzo Mangialavori (FI-BP) , Maria Alessandra Gallone (FI-BP).