E’ stata una giornata storica, non solo per la Diocesi di Foligno ed i fedeli, ma per la città intera, la riapertura della Chiesa della Madonna delle Grazie. Un evento religioso e culturale, che ieri mattina ha richiamato centinaia di persone, una chiesa gremita come non mai per l’occasione.
Il Vescovo Gualtiero Sigismondi ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo traguardo, dopo le scosse del terremoto del ’97 con un iter complessivo durato ventuno anni.
Commosso e toccante anche l’intervento del parroco di San Nicolò, Vincenzo Lolli, che ne curerà la regolare apertura, nonostante ricada sotto la competenza della parrocchia di San Feliciano.
L’edificio sacro era rimasto chiuso per lungo tempo, anche a causa di difficoltà con le imprese, ma alla fine il risultato è stato di grande effetto: un accurato restauro del vasto apparato decorativo, ed un mirabile recupero della facciata, simbolo di uno dei rari esempi di architettura in stile neogotico, progettata dall’architetto folignate Vincenzo Benvenuti e quindi dedicata nel 1898.
Almeno due le generazioni che non hanno mai potuto varcare la soglia della chiesa che sorge lungo le mura che costeggiano il fiume Topino, una posizione particolare ed isolata rispetto al resto del centro storico.
Un’ubicazione particolare dovuta, stando alla tradizione, ad un fatto altrettanto particolare come raccontano le cronache del tempo. Stando agli scritti, nella prima metà del Quattrocento, San Bernardino da Siena venne richiamato da un’immagine sacra della Madonna dipinta in un edicola posta in mezzo ai campi, e gli disse: “Sono Maria delle Grazie, sono qui per dispensarle e nessuno le chiede”.
Tra il 1491 ed il 1603 sorgeva al suo posto una precedente chiesetta, più volte rimaneggiata, demolita però nel 1888. Ma sull’altare è ancora esposta, e ieri è stata possibile vederla di nuovo, l’immagine originale risalente agli inizi del Quattrocento, quella – per l’appunto – che ‘parlò’ a San Bernardino da Siena, raffigurante la Madonna abbracciata con Gesù affiancata da San Giovanni Battista e San Giacomo Maggiore.
Tirati a lucido anche gli arredi sacri, e candelabri, il portale, le inferriate, le panche e le vetrate. Foligno torna quindi a riappropiarsi di un altro importante gioiello storico artistico religioso.
Da segnalare anche il completamento dei lavori post terremoto, sulla chiesa di San Giovanni Battista a ridosso del vecchio ospedale, dal quale ha preso il nome l’intera struttura sanitaria mantendendolo pure nel trasferimento fuori centro storico.