Il mondo universitario e clinico perugino è sottosopra per l’arresto di questa mattina di uno dei responsabili dell’Unità di ricerca della clinica di gastroenterologia. L’accusa nei confronti del luminare è di peculato, truffa e per aver svolto consulenza in una società farmaceutica privo della necessaria autorizzazione.
Ad arrestare il medico sono stati i Nas di Perugia (che hanno ribattezzato l’operazione “Ricercopoli”) su mandato del p.m. Sergio Sottani e ordinanza del gip Claudia Mattini. Al vaglio degli inquirenti alcuni lavori finanziati dal ministero dell’Università, dal fondo Europeo e da alcune aziende farmaceutiche. I dati dei lavori, secondo il pm, sarebbero stati falsificati al fine di ottenere così finanziamenti per più di 2 milioni di euro. 6 le perquisizioni effettuate dai militari che hanno posto sotto sequestro pc, notebook, pen drive e molti documenti. Domani il professore sarà ascoltato dal gip. L’avvocato Stefano Bagianti è il difensore del medico: “I fondi provenivano solo da aziende private. Il mio assistito non ha mai preso un soldo come emerge anche dagli accertamenti dei carabinieri che hanno esaminato i suoi conti correnti”
Articolo modificato il 20 giugno 2015 e del 15 giugno 2016