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A ricercatrice di Perugia premio per studio su genetica

Irene Cardinali, dottoranda in Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, è destinataria di un Premio del National Geographic Society, una delle più prestigiose istituzioni scientifiche ed educative no profit al mondo. L’importo del premio è di 4980 Dollari da utilizzare alla realizzazione del primo studio sulla variabilità genetica che caratterizza il popolo Mongolo.

La giovane genetista svolgerà la ricerca insieme alla dottoressa Hovirag Lancioni, responsabile del Laboratorio di Genetica di Popolazione ed Evoluzione Molecolare del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia, coinvolgendo anche il professore Alfredo Savino, docente di Italiano all’Università Nazionale di Ulan Bator, Capitale della Mongolia.

L’interesse degli studi di genetica verso il popolo Mongolo nasce dalla consapevolezza che negli ultimi millenni l’Asia centrale ha svolto un ruolo fondamentale nel modellare la cultura e la diversità genetica dell’Eurasia moderna, soprattutto grazie a due fenomeni significativi che si sono verificati in questa parte del mondo: l’ambiziosa strategia di espansione di Gengis Khan e la complessa rete commerciale della Via della Seta. Entrambi i fenomeni hanno favorito lo scambio di merci e la trasmissione di arte, scienza e geni, gettando le basi per l’affermazione delle grandi civiltà. La complessa storia dell’Asia centrale oggi si rispecchia nella variabilità genetica della Mongolia, che ha notevolmente contribuito all’evoluzione delle popolazioni umane moderne dell’Eurasia.

Grazie a questo importante premio della National Geographic Society, istituzione che ha la finalità di diffondere la conoscenza geografica e promuovere la protezione della cultura, dell’umanità e delle risorse naturali, sarà possibile realizzare il primo studio genetico sui Mongoli, al fine di comprendere le origini e la storia di questa interessante ed enigmatica popolazione.