Da un paio di mesi era ricercato nell’ambito di una operazione antidroga, destinatario della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’aveva fatta franca finora, fin quando almeno non si è imbattuto in un carabiniere della Compagnia di Spoleto che – nonostante fosse fuori servizio – lo ha riconosciuto e lo ha bloccato.
La prontezza di intervento del militare fuori servizio, che ha allertato i colleghi dell’aliquota operativa del Norm, ha portato a scoprire anche che il giovane aveva con sé 6 grammi di marijuana e 1400 euro in contanti, cifra ritenuta sospetta e poi sequestrata. Vista la situazione, il gip ha disposto a carico dell’uomo una misura cautelare più pesante di quella prevista inizialmente: è stato quindi posto agli arresti domiciliari.
L’arresto avvenuto grazie alla solerzia del carabiniere spoletino si inserisce dunque nell’inchiesta – avviata a gennaio di un anno fa e poi culminata con il blitz di novembre scorso – che aveva consentito di mettere in luce una presunta organizzazione criminale operante nel territorio di Spoleto e nelle frazioni finalizzata allo spaccio in particolare di cocaina. Al vertice del sodalizio criminale c’erano dei giovani albanesi, coadiuvati – secondo le ipotesi accusatorie – da numerosi “galoppini”, cioè spacciatori al dettaglio. Per l’attività, gli indagati si avvalevano di due garage – magazzini, uno anche in centro storico, per il taglio e il confezionamento della droga e come base per lo spaccio, che interessava il centro storico ma anche la periferia.
Grazie all’indagine sono stati arrestati 3 giovani albanesi e segnalati alla Prefettura oltre 15 persone, oltre al sequestro di 2 kg di cocaina, stroncando così un giro di spaccio con un guadagno in circa 130mila – 140mila.