L’obiettivo del concorso, oltre a tenere viva la memoria di Massimo Dell’Orso, è quello di costruire una preziosa raccolta di materiali e ricerche sulle trasformazioni dell'Appennino
Dania Di Pietro è la vincitrice della seconda edizione del premio di laurea “Massimo Dell’Orso”, intitolato al compianto collaboratore del Parco nazionale dei monti Sibillini. La giuria ha infatti assegnato il primo premio del concorso alla ricerca che indaga il ruolo delle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae) nelle zone colpite dal terremoto nell’Appennino.
La dottoranda dell’Università di Camerino è stata premiata per la sua capacità di “muovere elementi di analisi e critica rispetto alle infrastrutture temporanee che hanno interessato recentemente l’Appennino centrale”.
Massimo Dell’Orso, amante sincero dell’Appennino, collaborava alla gestione del Centro Faunistico del Parco Nazionale dei Sibillini, tra Castelsantangelo e la frazione di Vallinfante. Si occupava, tra le altre cose, del lupo Merlino, ospite dei recinti del Centro e custodiva la colonia di cervi più importante del Parco che vive nei boschi intorno alla frazione. Il primo maggio del 2018 si è tolto la vita nell’hotel sulla costa abruzzese dove era stato sfollato in attesa di una casetta che non sarebbe mai arrivata. Ha lasciato un grande vuoto nella comunità dei Sibillini, grande come tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno scelto di lasciare queste terre dopo il terremoto.
L’obiettivo del concorso, oltre a tenere viva la memoria di Massimo Dell’Orso, è quello di costruire una preziosa raccolta di materiali e ricerche. Saranno proprio le prospettive disciplinari eterogenee che permetteranno di costituire la base dell’archivio digitale dedicato alla memoria di Massimo Dell’Orso. Questa iniziativa, inoltre, rappresenta un’importante opportunità per la divulgazione delle ricerche e un modo per raccogliere quei lavori che hanno provato a raccontare le trasformazioni che attraversano le aree interne dell’Appennino Centrale.
Il comitato promotore del premio Massimo Dell’Orso è composto da organizzazioni attive nel post sisma come Emidio di Treviri (Edt), Brigate di solidarietà attiva (Bsa), Cosa accade se abitiamo (Casa). I lavori, invece, hanno un profilo multidisciplinare e sono stati letti e analizzati da una giuria di esperti ed accademici che hanno volontariamente contribuito garantendo la loro equanime valutazione. Si ringrazia, per questo motivo, Laura Centemeri, ricercatrice in sociologia dell’ambiente al CNRS francese e membro del Centre d’étude des mouvements sociaux dell’école des hautes etudes en sciences sociales di Parigi; Marco Giovagnoli, sociologo territorialista dell’Università di Camerino e docente di sociologia economica del territorio e sviluppo locale; Alessandro Coppola, insegnante di urbanistica al Politecnico di Milano dove si occupa di politica e politiche urbane, ricostruzioni post-disastro e fenomeni di crisi; Letizia Bindi, docente di antropologia culturale alla facoltà di Economia dell’Università degli Studi del Molise, impegnata sui temi delle aree interne e della pastorizia; Augusto Ciuffetti, ricercatore e docente di storia economica e sociale alla facoltà di Economia Giorgio Fuà dell’Università Politecnica delle Marche.