“Cercate di venire, altrimenti sarò io a venire da voi”. Zio Sam chiama alla “Ricci’s Army”, il 24 novembre (ore 10,30) nella sede del Consiglio regionale. Claudio Ricci prende a prestito il celebre manifesto ideato cent’anni fa da James Montgomery Flagg per la “chiamata alle armi” in vista delle regionali del 2020 per le quali, con due anni di anticipo, si è candidato per la presidenza. E al volto di Zio Sam accanto al suo, l’ironica minaccia mitigata da quel “cercate”, in pieno stile Ricci.
“Dopo 12 incontri tematici” annuncia il consigliere regionale “inizia il mio, e nostro, cammino verso la Presidenza della Regione Umbria 2020”. Sarà, quello del 24 novembre, un “incontro informatico per coloro che vorranno supportarci e candidarsi”. Insomma, si aprono le audizioni per coloro che vorranno mettere il proprio nome sulle due liste “Ricci Presidente” e “Italia Civica” e sulla terza che già lo scorso gennaio Ricci aveva annunciato di promuovere.
Il Pd strizza l’occhio a Ricci, il centrodestra si infuria
Ricci, dunque, prosegue con il suo proposito di candidarsi da solo sospinto da una base civica, nonostante i due candidati alla segreteria del Pd, Gianpiero Bocci e Walter Verini, abbiano manifestato la necessità di allargare la coalizione di centrosinistra “alla società civile”.
E per creare la giusta tensione in vista dell’appuntamento del 24 novembre, Ricci annuncia che in quell’occasione mostrerà i risultati di un sondaggio relativo al suo indice di gradimento come presidente della Regione Umbria.