Venerdì sera, quando è emerso il nome di Francesca Di Maolo come possibile candidata unitaria a sancire l’accordo tra Pd e M5s per le regionali in Umbria, qualcuno aveva ipotizzato di poter allargare ulteriormente il fronte anti-Salvini, coinvolgendo anche Claudio Ricci in nome dello “spirito di Francesco”.
L’ex sindaco di Assisi, che già dal gennaio 2018 ha lanciato la sua candidatura solitaria alla presidenza della Regione puntando sulle sue tre liste civiche (Ricci Presidente, Italia Civica e Proposta Umbria) mette in guardia da logiche politiche nazionali che fanno dell’Umbria un esperimento politico: “La terra umbra non è un ‘oggetto’ da conquistare. Non è il luogo di rivincite politiche. Non è una provetta per sperimentare “patti civici” che, in realtà, sono “accordi politici”, veri e propri, ovviamente comprensibili e legittimi“.
Per Ricci, la trattativa tra Pd e M5s si sta svolgendo solo a Roma: “L’Umbria, per la sua identità storica e i suoi valori, deve costruire ‘con gli umbri e dagli umbri’ il suo futuro. Il 28 ottobre, dopo le elezioni, la politica nazionale tornerà a Roma mentre noi rimarremo in Umbria. Se sapremo cambiare, con la capacità di fare e scegliendo il merito, la Regione si svilupperà, altrimenti perderemo ulteriori 15.000 posti di lavoro come fatto negli ultimi 10 anni. Tutto molto semplice e chiaro. Forse per questo – prosegue – che si sentono molte riflessioni politico strategiche ma pochi programmi per l’Umbria“.
E rivendica le proposte concrete avanzate dalla sua coalizione, Per la Nuova Umbria: 500 progetti in 5 linee guida, consultabili su www.claudioricci.info.
Ricci conclude con un’ultima stoccata alla nascente alleanza giallorossa: “Per quanto attiene alle inchieste sulla sanità (ove credo di aver dimostrato un comportamento incisivo ma con opposizione costruttiva) osservo come ‘improbabile’ l’idea che i ‘denuncianti si alleino, per spirito civico, con chi ha governato la sanità’ (ovviamente tutti sono estranei alle vicende fino ad eventuale sentenza). Anche qui – conclude – tutto molto semplice e chiaro. Forse…“.