Se l’Umbria, dal 1999 al 2017, avesse avuto lo stesso andamento del Pil per abitante della media nazionale (che, peraltro, dal 1999 al 2017 è andato male, calando del 7,92% in termini reali), avrebbe nel 2017 un Pil complessivo (ossia il valore monetario dei beni e servizi prodotti nella regione nel 2017) pari a 24,837 miliardi di euro, invece dei 21, 572 che ha realmente. In altre parole, nel 2017 mancano all’appello in Umbria 3,265 miliardi di euro di Pil complessivo annuo.
E’ quanto emerge dal Rapporto di Mediacom043, diretta da Giuseppe Castellini, sull’andamento del Pil pro capite e Pil complessivo nelle regioni italiane dal 1999 al 2017
Un ‘buco’ annuo di grandi dimensioni per l’Umbria, se si pensa che si può calcolare che, in termini reali, negli ultimi 10 anni la regione – sempre facendo il confronto con la media nazionale – ha avuto una voragione complessivo di produzione di ricchezza (frutto della somma dei dati negativi di ogni anno) pari a oltre 23,7 miliardi di euro.
Per fare un altro esempio, prendendo a riferimento il 2017, anche se nei prossimi 5 anni l’Umbria avesse un andamento del Pil reale per abitante uguale a quello medio nazionale, il ‘buco’ quinquennale – derivante dal crollo degli ultimi 18 anni che ci portiamo dietro – sarebbe comunque di oltre 11,8 miliardi di euro.
Per tornare al Pil che c’era nel 2007, ossia prima della Grande recessione, all’Umbria mancano ancora (non tenendo conto dell’andamento della popolazione registrato nel periodo), in euro 2017, 3,847 miliardi annui di Pil.
Il Pil per abitante
L’Umbria, dopo il Molise, è la regione in cui è calato di più (-17,7%) il Pil per abitante reale dal 1999 al 2017.
Nel 1999 il Pil nominale (ossia a prezzi di mercato) per abitante era pari a 20.589,8 euro nella media nazionale e a 20.259,3 in Umbria. Se l’Umbria, dal 1999 al 2017, avesse avuto lo stesso andamento del Pil per abitante della media nazionale (che dal 1999 al 2017 in termini reali – ossia al netto dell’inflazione – è andato male, calando del 7,92%), avrebbe dovuto avere nel 2017 un Pil nominale per abitante pari a 28.028,2 euro, invece dei 24.325,9 euro che ha realmente.
All’Umbria, in altre parole, nel 2017 mancano all’appello 3.702,3 euro di Pil annuo per abitante. Ciò dà l’immagine plastica di quanto la regione sia andata male rispetto alla media nazionale (che, come detto, è andata a sua volta male)
Confrontando l’Umbria e il Centro, e l’Umbria e il Centro-Nord, il ‘buco’ che è venuto a creare per la regione è nel 20017 di 2.612,1 euro annui di Pil per abitante rispetto al Centro e di 3.586,9 euro annui di Pil per abitante rispetto al Centro-Nord
Un arretramento di oltre 15 punti percentuali
Nel 1999, fatta 100 la media nazionale del Pil per abitante, l’indice dell’Umbria era 101 (ossia il Pil per abitante era nella regione dell’1% superiore alla media nazionale). Nel 2017 è sceso a 85,4, con un arretramento di 15,6 punti percentuali. In altre parole, la distanza a sfavore dell’Umbria si è allargata di moltissimo.
Nei confronti del Centro (ossia facendo pari a 100 la media del Pil per abitante Centro), l’indice dell’Umbria tra il 1999 e il 2017 è sceso da 90,3 a 78,9, perdendo quindi 11,4 punti percentuali.
Nei confronti del Centro-Nord (ossia facendo pari a 100 la media del Centro-Nord), l’indice dell’Umbria tra il 1999 e il 2017 è sceso da 85,8 a 72,6, perdendo quindi 12,6 punti percentuali.
Nei confronti del Mezzogiorno (ossia facendo pari a 100 la media del Mezzogiorno), l’indice del Pil per abitante dell’Umbria tra il 1999 e il 2017 è passato da 147,3 a 130,1. Il vantaggio dell’Umbria rispetto al Mezzogiorno è quindi sceso di 17,2 punti percentuali. In atre parole, l’andamento del Pil per abitante in Umbria è stato peggiore di quello che si è verificato nel Mezzogiorno d’Italia.
Per tornare al Pil per abitante reale che c’era nel 2017, ossia prima della Grande recessione, all’Umbria mancano ancora 5.424,7 euro pro capite annui. Alla media nazionale mancano 2.772,7 euro pro capite annui, al Centro 4.798,6 euro, al Centro-Nord 3.141,7 euro e al Mezzogiorno 2.483,8 euro.
Le province di Perugia e di Terni
Entrambe le province umbre mostrano un calo pesante del valore aggiunto pro capite (l’Istat per le province non fornisce il dato del Pil per abitante, ma solo quello del valore aggiunto per abitante, che differisce dal Pil per alcuni elementi e al momento si ferma all’anno 2016), ma quella di Terni dal 2007 al 2016 fa peggio (-20,4%) di quella di Perugia (-17,5%). Il Ternano, insomma, nel decennio considerato ha perso oltre un quinto della propria ricchezza annua prodotta e vede ridursi il suo peso all’interno dell’economia regionale. Il Pil pro-capite della provincia di Terni, che nel 2007 era il 92,6% di quello della provincia di Perugia, nel 2016 scende infatti all’89,3%.