Nuove misteriose rivelazioni arrivano da “Chi l’ha visto?” su Riccardo Branchini, il 19enne di Acqualagna (PU) scomparso ormai quasi un mese fa.
Ieri sera (6 novembre) il programma di Rai 3 ha mostrato due oggetti rinvenuti nella tasca laterale del borsone riconsegnato all’amico Davide la sera stessa della sparizione, poco prima della mezzanotte del 12 ottobre: dentro vi erano un foglio bianco strappato con la scritta “buona vita” – la calligrafia sembra sia proprio quella di Riccardo – e una singolare scatola di fiammiferi “Guitar”.
Il coetaneo, che settimane fa aveva dichiarato di usare quel borsone per portare roba da mangiare a Bologna (dove frequenta l’Università), ha fatto sapere che entrambi gli oggetti non appartengono a lui. Con tutta probabilità, dunque, potrebbe averli messi dentro proprio Riccardo. I motivi e il significato sono ovviamente ancora ignoti.
“Chi l’ha visto?” ha anche riportato i dubbi emersi tra i telespettatori riguardo gli amici. Alcuni hanno scritto sui social: “Osservandoli bene sembrano preoccupati ma non per il loro amico”; “Soprattutto Davide mi è sembrato spaventato”; “Il modo di atteggiarsi degli amici, di primo acchito, sembra poco sincero…”; “Secondo me gli amici non dicono la verità. Sanno molto di più di quanto dicono”.
Due di loro, Alice e Matteo, hanno però voluto smentire queste accuse secondo loro “infondate”, sentendosi già “abbastanza in colpa per non essere riusciti ad aiutarlo fino in fondo, anche se in realtà non è colpa nostra. Al posto di speculare, quando non si conosce la situazione, sarebbe meglio portare rispetto. Abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire a chi di dovere e vogliamo solamente aiutare come tutti quanti”.
Per la prima voltaha parlato del caso anche Daniel, altro amico di Riccardo staccatosi dal gruppo due anni fa “per ideologie diverse” ha raccontato. Il ragazzo – che ha sottolineato come allora parlasse solo con Branchini, lo ha descritto come un “ragazzo d’oro, generoso e amorevole, che per fare contenti gli altri diceva sempre sì“. Queste invece le parole di Monica Panizzi dell’associazione Gens Nova Marche “Vorrei capire cosa riccardo aveva nella testa, cosa gli è successo nelle ultime ore e il messere che aveva. Forse era stanco di capire tutti e nessuno capiva lui“.
La famiglia – ormai da 24 giorni (da quel maledetto 13 ottobre) – non si da pace, soprattutto dopo il “no” della Prefettura allo svuotamento della diga, che avrebbe dato qualche certezza in più su questa vicenda. “Mi sembra di vedere un’altra persona in questo gesto (si riferisce alla scomparsa, ndr)” – ha detto mamma Federica seduta nella stanza di Riccardo insieme a nonna Osvalda, l’ultima persona ad aver visto il 19enne quella notte. Proprio quest’ultima ha detto di vivere col rimpianto di “non aver controllato se suo nipote, quella notte, dormisse, come peraltro facevo sempre”.
La mamma ha infine svelato il mistero del pacco Amazon, arrivato al figlio il giorno della scomparsa, rimasto imballato sul letto e sequestrato dai carabinieri. “I militari hanno detto che dentro non c’era nulla che poteva dipendere dalla sua scomparsa“.