Da oggi (e almeno fino al 5 marzo, in attesa del Dpcm Draghi) riaprono a Perugia gli asili nido. Ma le maestre, ancora senza vaccino, sono preoccupate.
Ad esprimere i timori sono le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl, che giudicano “azzardata” la decisione, comunicata ufficialmente, lamentano, solo poche ore prima della riapertura.
“In particolare – scrivono le tre sigle che rappresentano le lavoratrici di nidi – ci preoccupa il fatto che diversamente da quello di tutte le altre scuole di ordine e grado, il personale dei servizi educativi del Comune di Perugia non è stato (e tuttora non è) oggetto di vaccinazione preventiva”.
Per i sindacati, inoltre, gli organici sono inadeguati, “stante le numerose assenze del personale proprio a causa di infezioni da Coronavirus”.
Per queste ragioni Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl restano convinte che non vi siano le condizioni per una riapertura in sicurezza delle strutture educative comunali, sia per il personale che per l’utenza. E questo nonostante le rassicurazioni del Comune. Che sollecita comunque la Regione per consentire la vaccinazione del personale dei nidi. Nonostante sia stata priorità alla riapertura degli asili nido, il personale di queste strutture non ha ricevuto una priorità nella vaccinazione del personale scolastico, che sta procedendo secondo l’ordine di prenotazione.
“L’amministrazione – concludono le tre sigle sindacali – si assumerà evidentemente tutte le responsabilità del caso avendo comunque deciso di riaprire. Da parte nostra, metteremo in campo qualsiasi iniziativa utile a garantire la tutela del personale coinvolto”.