E’ stata votata ieri (lunedì 8 marzo) all’unanimità, dal Consiglio comunale di Città di Castello, la mozione per la “riapertura di tutti gli uffici postali del territorio”.
Il proponente Giovanni Procelli (La Sinistra) ha parlato della chiusura di alcuni sportelli di Poste italiane, sia delle frazioni che dei quartieri più popolosi del capoluogo (molti dei quali aperti solo 3 giorni a settimana e solo di mattina). “Se prima veniva garantito un orario continuato, ora la fruibilità è davvero limitata, tanto da causare una protesta dei cittadini nel punto del Gala (ex Famila) di via Togliatti, per le lunghe code“.
Poste italiane, lo scorso ottobre, aveva spiegato: “L’apertura a giorni alterni della filiale è legata all’emergenza Covid, che ci ha costretto ad effettuare rimodulazioni e tagli per l’orario di apertura al pubblico. A Città di Castello abbiamo comunque lasciato aperta la sede centrale di via Gramsci. Presto anche l’ufficio di via Togliatti tornerà a ricevere gli utenti come prima del lockdown…“.
L’unico cambiamento avvenuto dopo le rimostranze dei cittadini, è stato però quello di proibire l’utilizzo di sedie e panchine all’interno della struttura, che ha sì facilitato il distanziamento sociale, ma di fatto ha aggiunto ulteriori disagi agli utenti, soprattutto anziani, che devono sopportare in piedi gli stessi interminabili tempi di attesa.
“Va considerato che la formazione di lunghe code, causate dalla contrazione dell’orario di apertura, – ha aggiunto Procelli – favorisce assembramenti e va in senso opposto alle indicazioni anti Covid. Il ritorno al precedente orario di apertura continuo, invece, andrebbe sicuramente a favorire un naturale distanziamento sociale; la filiale di via Togliatti, potrebbe essere una eccellente valvola di sfogo per la città, visti la facilità di accesso, i numerosi parcheggi e l’ampio atrio coperto che protegge pure dagli agenti atmosferici“.
“Chiediamo al sindaco di intervenire presso Poste e Prefetto, per chiedere la riapertura degli uffici postali in tutto il territorio comunale. Ci era stato detto che nell’Alta Valle del Tevere sarebbero state riaperte. Se il problema è il distanziamento, concentrando la gente in un unico posto non si agisce certo in modo efficace”.
Sassolini (Forza Italia): “Prima di Procelli ho fatto un’interrogazione simile contro aperture a singhiozzo e lunghe code. Le istituzioni locali hanno mancato di far sentire la loro voce. Se ci sono assembramenti facciamo una denuncia. La risposta non è chiusura totale ma maggiore apertura”.
Baglioni (Lega): “Propongo un’azione corale di tutti i sindaci del comprensorio o addirittura umbri. E’ necessaria una mobilitazione di tutte le istituzioni umbre”.
Rigucci (Gruppo Misto): “Ho scritto al direttore delle poste di Città di Castello e Perugia e i gazebo all’esterno non possono essere sistemati per ragioni di sicurezza. Ovunque vige il sistema della prenotazione. E’ giusto lamentarsi e protestare ma c’è un’impossibilità dei direttori di agire”.
Bucci (Castello Cambia): “Il nodo è la valutazione della qualità del servizio locale e la riorganizzazione sulla base anche degli utenti medi di Poste Italiane, che spesso sono persone anziane. Per loro lo sviluppo digitale dei servizi non è la soluzione”.
Tavernelli (Pd): “Per evitare le code è necessario estendere l’orario e aprire più sportelli. Non basta un sistema di prenotazione per gli anziani. Poste utilizza la riduzione di orari per risparmiare non per problemi di sicurezza. Vanno riaperti gli uffici postali e favoriti gli utenti con disabilità, costruite soluzioni per evitare assembramenti all’esterno”.
Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia): “Sono problematiche nazionali, dobbiamo eliminare le code e farci supportare dai Carabinieri con una convenzione nazionale per il ritiro delle pensioni e la consegna a casa”.
Zucchini (Democratici Città di Castello): “Sono d’accordo con la mozione. Abbiamo messo in evidenza il problema ma non sono venute soluzioni“.
Vincenti (Tiferno Insieme): “Nel breve il sindaco non potrebbe emanare un’ordinanza ad hoc per evitare quello che si verifica davanti agli uffici? Potrebbe fungere da stimolo ad una nuova organizzazione di poste“.
Il sindaco Luciano Bacchetta: “Ci siamo occupati molto spesso di questa vicenda, abbiamo interloquito con la direzione di Firenze, che dovrebbe esprimersi nell’interesse dei cittadini ma secondo logiche complessive del livello nazionale. Facciamo nostra questa mozione, consente di fare altre pressioni ma da soli non otterremo molto perché abbiamo strumenti limitati”.
Nella replica Procelli si è detto soddisfatto “della trasversalità del consenso. Mi sono piaciuti gli interventi che hanno parlato di interessi economici, dietro il problema del Covid c’è chi ha approfittato sulle spalle della gente”.