In attesa che il Comitato tecnico scientifico regionale si pronunci sulla richiesta fatta dalla presidente Tesei di consentire anche in provincia di Perugia il ritorno in classe dei bambini delle materne e delle elementari, studenti, genitori e prof si sono ritrovati sotto Palazzo Donini, sede della Giunta regionale, per la manifestazione “DAD Dimenticati A Distanza”, organizzata dalla delegazione umbra del comitato Priorità alla Scuola.
La richiesta è quella di una “tempestiva riapertura in sicurezza”.
Una manifestazione fatta proprio nel giorno in cui il Tar dell’Umbria ancora una volta “convalida” l’ordinanza della Regione (in precedenza era stato bocciato lo stop agli asili, poi riattivato dal Consiglio di Stato).
Nel nuovo ricorso presentato da alcuni genitori contro l’ordinanza del 5 marzo della governatrice Tesei, il Tar afferma che l’interesse alla salute pubblica prevale su quello alla frequentazione scolastica, comunque assicurato dalla didattica a distanza. E ciò in ragione dell’emergenza epidemiologica.
(aggiornamento ore 19.45)
In mattinata si erano ritrovati anche bambini e ragazzi a manifestare contro il ripetuto ricorso alla didattica a distanza e per il ritorno alla scuola in presenza.
“Gli studenti umbri – ricordano i responsabili del Comitato – vantano un record negativo: sono quelli che per più tempo sono stati in didattica a distanza in tutta Italia. Dopo un anno di attesa, per mettere in sicurezza la scuola da parte di Stato, Regioni e Comuni è stato fatto poco o quasi nulla. Priorità Alla Scuola da tempo chiede di riaprire le scuole investendo in una massiccia campagna di screening (test per tutti gli studenti in ingresso e test di monitoraggio settimanali a campione), accelerazione del piano vaccinale, potenziamento e messa in sicurezza dei trasporti. E inoltre in prospettiva del nuovo anno, stabilizzazione dei precari, assunzioni adeguate di personale docente e ATA e riduzione del numero di alunni per classe. Le cosiddette classi pollaio, infatti, non sono più ammissibili né dal punto di vista didattico né tanto meno da quello della sicurezza sanitaria”.
Il comitato denuncia poi le gravi conseguenze sociali e psicologiche connesse alla prolungata chiusura delle scuole: “Mentre aumentano a dismisura l’abbandono scolastico e le disuguaglianze, la salute mentale dei ragazzi è diventata l’altra grande emergenza del paese. Malessere psicofisico, apatia, dipendenza da internet, alterazione del ritmo sonno – veglia e nei casi più gravi, ansia, depressione, autolesionismo sono all’ordine del giorno e vengono denunciati da innumerevoli e autorevoli voci di medici e sociologi”.
E a proposito del rischio contagi nelle scuole dichiarano: “E’ normale che la scuola, pur essendo un posto relativamente sicuro, anzi più sicuro di molti altri, non sia un posto a rischio zero. Ma mentre non è chiaro quanto la chiusura delle scuole possa incidere positivamente sull’andamento dei contagi, è invece ormai chiarissimo quanto incida negativamente sulla qualità della vita e sul benessere di bambini, ragazzi, genitori e con loro sulla società tutta. Investire o meno sulla scuola in presenza è una questione di priorità e di scelte politiche”.
Molto duro il giudizio sulla gestione dell’emergenza in Umbria: “Basti citare la gestione dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, che è diventato un caso nazionale di mala sanità: la Regione Umbria, in una sanità da tempo taglieggiata e sotto-organico, ha assunto poco più di 20 persone a fronte delle 2.500 assunzioni che sono state realizzate in Toscana. I governi, sia a livello nazionale che in particolare nella regione Umbria, hanno scelto politicamente di non dedicare il necessario valore e dunque il necessario sostegno economico-organizzativo alle strutture base del welfare: Sanità e Scuola, strutture fondamentali in ogni paese civile”.
Dopo la manifestazione il comitato Priorità alla Scuola Umbria ha in programma di proseguire la mobilitazione fino all’appuntamento del 26 marzo, giorno in cui è stata indetto uno “sciopero sociale” a livello nazionale.
Domani, giovedì, il Cts si riunirà e valuterà le possibili parziali riaperture della scuola, anche sulla base dei contagi. Tesei ha già preannunciato che per scuole medie e superiori la riapertura è prematura.
Nella nuova ordinanza regionale che sarà emessa venerdì potrebbero dunque esserci allentamenti per la materna e le elementari, se ci sarà il via libera del Cts. E l’apertura dei negozi il sabato pomeriggio, salvo diversa indicazione del Governo.
Intanto i consiglieri di opposizione hanno depositato le firme per la convocazione urgente di un Consiglio regionale straordinario dedicato al mondo della scuola e dell’Università “per programmare al meglio
la riapertura in sicurezza e la ripresa delle lezioni in presenza”.