Notizie che arrivano dal consiglio regionale di martedì e che rimbalzano a palazzo dei Priori. “Da una ricognizione in tempo reale la situazione più critica per gli asili nido riguarda il Comune di Perugia. Proprio lunedì il sindaco Romizi ha richiesto alla presidente della Regione, Catiuscia Marini e a me la possibilità di valutare un ulteriore proroga sulle autorizzazioni al funzionamento. Su questo aspetto faremo le opportune valutazioni”. A dirlo è l’assessore regionale Antonio Bartolini a proposito delle deroghe sul funzionamento delle strutture rilasciate dalla Regione. Ed è proprio uno dei nodi da sciogliere del capitolo scuola poichè ogni struttura deve essere in possesso di requisiti strutturali, pedagogici e funzionali con i Comuni che possono concedere ai soggetti gestori dei servizi un termine non superiore a 3 anni per adeguamenti. Se i requisiti mancano può essere concessa una deroga.
In ballo ci sono le aperture a settembre di alcuni asili nido comunali che dipendono da un emendamento alla legge regionale n. 30/2005, ovvero la legge che disciplina i criteri generali e le modalità per la concessione dell’autorizzazione al funzionamento per i servizi educativi pubblici e privati per la prima infanzia.
A denunciare la difficile situazione degli asili nido anche il Pd di palazzo dei Priori. “Le iscrizioni ai nidi – dicono Bori, Bistocchi e Vezzosi – di solito possibili già dal mese di aprile, sono partite con un gravissimo ritardo: sono attivabili solamente online, per un intervallo di tempo di soli 20 giorni. Per di più, i genitori segnalano difficoltà di accesso al sistema informatico, tali da rendere impossibile portare a termine la procedura di iscrizione; situazione che ci auguriamo venga risolta prima del termine ultimo, fissato per il 26 luglio. Le carenze di Perugia sono un caso unico in tutta la regione, le famiglie degli altri Comuni umbri hanno già da diverso tempo potuto completare le iscrizioni”.
E ancora “Sin dall’inizio del mandato – ormai dal 2014 – continuano i consiglieri dem – alcuni asili nido pubblici sono stati aperti di anno in anno senza rispettare gli standard di legge in termini di sicurezza. La loro apertura è stata resa possibile solo grazie alle autorizzazioni in deroga, concesse dalla Regione Umbria, dietro la promessa che sarebbero stati effettuati i lavori di messa a norma delle strutture che ne hanno bisogno. Nutriamo dei seri dubbi sulla trasparenza di questa scelta finora nascosta e sul perché la notizia di questa nuova lettera non sia emersa durante il dibattito in Consiglio comunale”.