I lavori di restauro e risanamento conservativo della pieve di Loreto erano iniziati nel 2020 e hanno interessato aula, presbiterio e cripta romanica per una spesa totale di oltre 730mila euro
Un’antica chiesa ritrovata e un’intera comunità in festa per aver riabbracciato un luogo così caro e ricco di significato. Queste le impressioni che hanno animato la riapertura al culto della pieve di San Giovanni Battista in Loreto, avvenuta lo scorso fine settimana, culminata con il rito di Dedicazione dell’altare presieduto dal vescovo Luciano Paolucci Bedini.
I lavori di restauro e risanamento conservativo della pieve di Loreto – iniziati nel 2020 – hanno interessato aula, presbiterio e cripta romanica (risalenti al IX secolo) per una spesa totale di oltre 730mila euro, resa possibile soprattutto grazie agli oltre 520mila euro di contributo dai fondi 8xmille della Chiesa cattolica. La somma restante, per arrivare al compimento di tutte le opere, è stata coperta dalla diocesi di Gubbio.
“Restituiamo al culto dei fedeli una delle pievi più antiche della nostra diocesi, e anche uno dei luoghi più amati dai nostri concittadini – ha detto il parroco don Francesco Menichetti – È difficile trovare a Gubbio una sola persona che non abbia un ricordo legato a questa antica pieve che oggi, grazie ai lavori di restauro effettuati, restituiamo alla collettività”. Insieme a don Francesco e al vescovo, alla cerimonia di riapertura, erano presenti i concelebranti don Edoardo Mariotti, vicario parrocchiale di Loreto, don Mirko Orsini, vicario generale della diocesi, e il diacono Giorgio Cardoni.
Sono seguiti i ringraziamenti al direttore dei lavori, arch. Francesco Raschi, al coordinatore per la sicurezza, arch. Katia Billai, al progettista strutturale, ing. Gianluca Bei, e all’impresa Pelucca Samuele Srl, nella persona di Fausto Marionni. Fra le maestranze coinvolte, anche la locale Ikuvium, che ha curato il restauro. Nel suo emozionato intervento, don Francesco ha ricordato anche i sacerdoti che prima di lui hanno amministrato la pieve: don Cristoforo Przyborowski, don Armando Minelli, ma soprattutto il compianto don Corrado Antonielli, parroco di Loreto dal 1953, che negli anni 60 avviò il primo intervento di recupero della cripta, fino a quel tempo adibita a pollaio.
Prima di avviarsi al rito di Dedicazione dell’altare officiato dal Vescovo, don Francesco ha infine concluso con una riflessione: “Quale può essere il senso profondo del riaprire al culto l’antica pieve di Loreto? Potremmo essere portati a pensare che sia un’operazione di un ricordo dei tempi che furono ma non è solo questo. Vorrei vivere questo giorno come un passo da percorrere nella via della bellezza, verso Dio, che potrà risvegliarsi nel cuore dei fedeli, pellegrini e turisti che incontreranno nella loro vita la pieve di Loreto”. Don Francesco e don Edoardo invitano tutta la comunità diocesana a visitare la chiesa, aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle 17.