Colpa di Bandecchi, di Guida, Lucarelli, dei giocatori, di mister Breda e dello staff tecnico, degli arbitri, del ‘palazzo’, della sfortuna, della cabala e delle congiunzioni astrali: è partita la caccia al colpevole dopo la retrocessione, meritata, della Ternana in serie C. Prima di tutto cerchiamo di riportare il discorso su un binario prettamente ‘sportivo’, tralasciando i goffi tentativi della politica di attribuire responsabilità all’ex presidente, Stefano Bandecchi. Ci hanno provato il “Pd” e “Innovare per Terni” che, tramite una nota, hanno puntato il dito contro il sindaco di Terni: “È sotto gli occhi di tutti che per il risultato sportivo fallimentare, non c’è nulla da addebitare alla squadra e all’allenatore ma unicamente a chi la Ternana l’ha usata per costruirsi un consenso e poi cinicamente svenduta quando la proprietà si è rivelata un ostacolo all’obiettivo di superare l’incompatibilità per essere proclamato Sindaco. Il doloroso fallimento di questa stagione sportiva è in realtà lo specchio della malagestione amministrativa, alla retrocessione della squadra corrisponde la retrocessione della città”. Tutti hanno sempre riconosciuto in legame profondo tra Ternana e città di Terni, ma, in piena campagna elettorale e a pochi giorni dal voto delle Amministrative ed Europee, ridurre a una questione politica una situazione che dovrebbe essere solo ‘sportiva’ è un tentativo maldestro.
Retrocessione ‘caso’ politico, psicodrammi e isterismi
Bandecchi ha venduto a pochi giorni dall’inizio della stagione? Sì. Bandecchi ha venduto per il conflitto di interessi per il quale le opposizioni si sono rivolte al Prefetto? Sì. Bandecchi ha venduto la società a Pharmaguida che, nel momento in cui ha assunto il controllo della società, ha assunto anche la piena responsabilità tecnica e sportiva della Ternana. Ci sono stati pochi giorni per organizzare la stagione? Sì. Capozucca ha allestito una squadra competitiva? Forse. Lucarelli doveva essere cacciato prima? Forse. Che la programmazione di una società sportiva, per avere risultati apprezzabili, deve essere fatta a inizio stagione con tutti i tasselli al loro posto è cosa evidente, ma esistono anche altri aspetti nello sport e in particolare nel calcio. Nello specifico quello tecnico-tattico: si può anche non avere una programmazione in linea con i tempi, si può anche iniziare in ritardo la preparazione, ma se poi non segni a un metro dalla porta, lisci la palla, non marchi in area, invece di buttare la palla in fallo laterale concedi calcio d’angolo ed evidenzi tanti altri limiti, allora non esistono altri alibi. E non dovrebbero esistere: almeno nello sport.
Quanto sono pesati, invece, gli errori individuali, tecnici e tattici della Ternana nella retrocessione in serie C? Quanti punti sono stati persi per banali errori di ingenuità, inesperienza, mal gestione e gap tecnico? Nello sport certo si programma, ma poi ci si confronta in campo. A volte può incidere la sorte, a volte qualche decisione arbitrale, ma il concetto di base è molto semplice: se sei inferiore al tuo avversario, perdi. E se non si è in grado di colmare distanze tecniche con altre qualità, come grinta, aggressività, cuore e coraggio, allora anche quello che sembra più alla portata diventa irrealizzabile. Eppure la Ternana aveva pareggiato al San Nicola di Bari per 1-1 davanti a 35mila baresi, avendo a disposizione anche il pareggio come risultato utile per la salvezza. Ma al Liberati, allenatore e giocatori o non hanno sanno saputo dare il massimo o, se lo hanno fatto, non è stato sufficiente, quindi un’altra squadra è stata semplicemente più forte.
Nella conferenza stampa di questa mattina, 24 maggio, a mente fredda, il direttore Stafano Capozucca ha incontrato la stampa per parlare del suo futuro ‘incerto’, ma le sue parole hanno il sapore dell’addio. “Ora sono confuso – ha detto Capozucca – e devo riposare la mente perché è stato un anno stressante. Fin dal primo giorno ci hanno dato per retrocessi e anche la stampa in generale non ci ha dato una mano. Ora non sono lucido e ho bisogno di riflettere, ma il primo input sarebbe quello di lasciare il calcio ma poi è difficile rinunciare a questo mondo, Comunque martedì ci vedremo con Guida e decideremo il futuro: il presidente merita tutto il mio rispetto e si è sempre comportato in modo esemplare. Qualcosa si è sbagliato, anche se se pensavo che con 43 punti ci saremmo salvati. Mi prendo la responsabilità della retrocessione, se questo è necessario“.
Sempre il direttore Capozucca ha dichiarato: “Sul pubblico non ho niente da dire, anzi lo devo ringraziare”. E il Liberati ieri sera, 23 maggio, si è vesito davvero a festa, anche se non si può dire che la Ternana abbia avuto un seguito così esaltante di spettatori nel corso della stagione, ma l’importanza della partita e il ‘sapore di evento’ ha giustamente attirato al Liberati ‘tutto’ (stadio tutto esaurito per la capienza, ndr) il popolo rossoverde. Poi c’è chi è ‘ultra’ che è una parola latina che significa “oltre, di più, in più, più in là, più lontano”, cioè chi è più di un tifoso e ha quella che non a caso si definisce ‘fede’ e allora certo “La Ternana siamo noi”. Ma la Ternana è di chi ne ha la proprietà e i risultati sportivi non dipendono da nessuno se non da chi è responsabile dell’area tecnica e amministrativa.