Città di Castello

Retrò “fa centro”, il cuore della città torna a riempirsi di tifernati e turisti

Un grande successo. Bastano solo queste tre parole per descrivere la prima edizione 2022 di Retrò, che ieri (domenica 20 marzo), dopo tanto tempo, è riuscita davvero a “riempire” il centro storico di Città di Castello.

Tanti tifernati e visitatori provenienti dalle regioni vicine hanno infatti affollato il cuore della città fin dalle prime ore del mattino, a testimonianza che l’idea di far tornare il mercatino dell’antiquariato nelle principali piazze e vie racchiuse dalle mura urbiche – oltre a quella di tenere aperti i negozi – si è rivelata più che vincente.

Entusiasta anche l’assessore al Commercio e Turismo Letizia Guerri, che ha confermato anche per l’appuntamento di aprile il nuovo itinerario della manifestazione, che ha compreso piazza Matteotti, largo Gildoni, via Mario Angeloni, piazza Fanti con il loggiato Celso Ragnoni, corso Cavour e piazza Gabriotti, nella cornice dei monumenti simbolo della città.

Anche gli oltre 100 espositori specializzati provenienti da tutto il centro Italia hanno accolto i visitatori con un’enorme varietà di articoli (oggetti d’antiquariato, dipinti, sculture, rarità da collezione, casalinghi, complementi d’arredo, abbigliamento vintage, strumenti musicali e dischi in vinile, attrezzature fotografiche, giocattoli) sotto la sorveglianza della Polizia Municipale, che ha garantito la sicurezza in collaborazione con le forze dell’ordine e ha monitorato il rispetto della normativa anti Covid-19.

L’assessore Guerri, questa mattina (21 marzo) ha anche annunciato “novità per l’edizione di aprile. Con la sua nuova formula Retrò punta infatti ad accrescere il numero degli espositori e ad estendersi ulteriormente nel centro storico, ampliando il percorso espositivo agli altri luoghi di pregio architettonico e artistico della città e coinvolgendo ancora più operatori commerciali. Attraverso gli eventi e la promozione turistica continuiamo a lavorare per la nostra città, per il suo tessuto economico e culturale”.