Sulla polemica sorta in seguito al malore accusato lo scorso 7 marzo da un uomo di 37 anni in un ufficio di Gualdo Tadino non soccorso prontamente dal 118 per l’indisponibilità di mezzi ed in seguito a diversi articoli da parte delle opposizioni apparsi sui media, il sindaco Massimiliano Presciutti ha voluto fare chiarezza.
“Prendo atto – ha sottolineato il primo cittadino – che l’imminente campagna elettorale stimoli l’iper esposizione mediatica ma personalmente sono quotidianamente impegnato a monitorare la situazione da massima autorità sanitaria cittadina per tutelare i cittadini e cercare di rafforzare i servizi sul territorio”.
Per quanto attiene le polemiche sollevate in questi giorni sulla rete delle emergenze e sugli ultimi fatti accaduti a Gualdo Tadino, il sindaco tiene a precisare che “un’ora dopo lo spiacevole fatto che ha coinvolto il giovane 37enne ho inviato ai vari Presidente della Regione Umbria, Dott.sa Catiuscia Marini, Direzione regionale salute e coesione sociale, Dott. Emilio Duca, Az. USL Umbria n. 1, Direttore Generale, Dott. Giuseppe Legato, Az. USL Umbria n. 1, Direttore Sanitario, Dott. Diamante Pacchiarini, Direttore Sanitario di Presidio, Dott. sa Teresa Tedesco, con protocollo N° 4843, una comunicazione urgente con la quale chiedevo non solo delucidazioni in forma scritta rispetto all’accaduto, ma anche l’avvio di un confronto di merito per quanto riguarda la rete di emergenza nel territorio”.
“Tutto ciò – conclude Presciutti – dimostra l’esatto contrario di quanto affermato da qualcuno in questi giorni. L’Amministrazione Comunale non solo non è stata immobile, ma ha anche intenzione di continuare ad incalzare Regione Umbria e USL sui temi della sanità e dei servizi nel territorio. C’è da chiedersi, semmai, quali sono stati i risultati di lunghi anni di impegni politici-istituzionali dei nostri ‘illustri’ concittadini. Le interrogazioni troveranno risposte perché è un dovere istituzionale, ma auspico, altresì, che venga meno la brutta abitudine di fare polemica a prescindere, arrecando un danno alle strutture e agli operatori del territorio che quotidianamente lavorano con professionalità e passione”