Spoleto

Residenti preparano ricorso in Tribunale su sicurezza e movida, come a Torino

Una azione legale nei confronti del Comune di Spoleto per non aver garantito il rispetto il diritto alla quiete ai residenti del centro storico di Spoleto. E’ quanto trapela a poche ore dall’inizio del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato dal Prefetto di Perugia Armando Gradone e che vedrà alle 10.30 di oggi a Spoleto il Sindaco Andrea Sisti e tutti i Comandanti provinciali delle forze dell’ordine.

Sul tavolo gli ultimi episodi di violenza ad opera di baby gang e la situazione, ormai quasi fuori controllo, della movida notturna che vede pressoché quotidianamente alcuni facinorosi autori di atti vandalici quando non anche aggressioni a residenti e passanti per le vie del salotto buono. C’è poi da chiarire anche la sicurezza di quanti affollano di notte piazza del Mercato che, vale ricordarlo, resta aperta al traffico in doppio senso di marcia: un aspetto che da una parte ostacola l’eventuale passaggio di ambulanze e auto delle forze dell’ordine, dall’altro mette in potenziale pericolo i presenti per il passaggio degli automobilisti. Basta vedere le foto che pubblichiamo, rimbalzate e condivise decine di volte sui social solo in questi ultimi giorni.

Ma la notizia del giorno, a quanto trapela tra i consiglieri della maggioranza in quota al Pd, è la pec che i residenti hanno inviato nei giorni scorsi a tutte le autorità, a cominciare dal sindaco che viene così “messo in mora” per evitare una costosa causa legale. I cittadini, nella missiva, avrebbero richiesto al Comune di indirizzare la lettera a tutti i componenti della Giunta e del Consiglio comunale. Dai banchi della minoranza, però, assicurano di non aver ricevuto nulla. Nel documento, a quanto assicurano almeno due consiglieri, si farebbe chiaro riferimento alla decennale mancanza di controlli nel perimetro dell’acropoli. Non solo. Verrebbe messa in discussione anche la regolarità degli impianti acustici di quei locali che tutte le sere “sparano” musica anche ad altissimo volume.

Una situazione, quest’ultima, che rischia di sollevare un conflitto di interessi in capo ad almeno un esponente della Giunta. Oltre alla cronica assenza delle videocamere che potrebbero contenere, almeno in parte, la problematica.

Nella lettera si parla anche dell’incontro dell’estate 2023 alla presenza, tra gli altri, del vice sindaco Lisci con delega alla polizia locale, dell’assessore Giovanni Paroli e dell’ex comandante della Polizia Municipale in cui venne garantito ogni sforzo per risolvere alla radice il problema: promesse cadute nel vuoto come hanno purtroppo confermato i troppi episodi di inciviltà registrati in questi mesi.

La pec sembra quindi propedeutica ad una azione legale. Sull’esempio di quanto avviato a Torino dai residenti di San Salvario, il quartiere crocevia della movida della città della Mole Antoneliana, che si sono visti accordare dal Tribunale un risarcimento record in capo al Comune “reo” di non aver contenuto entro i limiti di legge i rumori notturni: il dispositivo ha condannato il Municipio a versare ad ogni singolo cittadino, a parziale ristoro dei danni subiti, 500 euro al mese, seimila euro l’anno, per i 7 anni in cui i cittadini hanno dimostrato di aver subìto le notti balorde. 1,2 milioni di euro da rimborsare ai 27 abitanti che avevano intentato la causa. A Spoleto i residenti pronti alla rivalsa sarebbero molti di più.  Probabilmente l’ordinanza annunciata dal sindaco ieri alla capigruppo di spegnere la musica alle 1 di notte e di vietare le bevande alcoliche da asporto dopo tale ora potrebbe non bastare.

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