“Il centrosinistra adotta la tecnica per cui se devi dire una bugia è meglio dirla grossa: è quanto ha fatto il consigliere regionale Mara Gilioni a cui sicuramente non fa difetto il senso dell'umorismo quando afferma che la concentrazione di inceneritori nella conca ternana è ‘responsabilità del centrodestra'”. Così il consigliere regionale Alfredo De Sio (AN) replica alle dichiarazioni del vicepresidente del consiglio regionale Gilioni (Ds-l'Ulivo).Secondo De Sio Sarebbe opportuno che “vari esponenti del centrosinistra si informassero meglio sulle reali responsabilità di chi avallò con precise autorizzazioni regionali la nascita dei due inceneritori privati accanto a quello pubblico. E anche se in emeroteca a Terni – aggiunge – è stata conservata solo l'Unità forse qualche ritaglio di giornale dell'epoca ancora è conservato e se così non fosse potremmo nei prossimi giorni fornire ampie e documentate informazioni in merito. E' francamente curioso -aggiunge l'esponente di AN – che chi politicamente ha la responsabilità di aver disapplicato tutte le previsioni previste dal Piano regionale ci venga a dire ciò che è dovuto e ciò che non lo è, dimenticando che il primo adempimento è quello di dare seguito completo agli impegni che come maggioranza e governo locale si sono presi nei confronti di tutti i cittadini, cosa che non è stata fatta”. De Sio ricorda inoltre che la quantità di rifiuti nella regione Umbria “è aumentata”, la raccolta differenziata “è lontana anni luce dal 45 per cento previsto per il 2006”, e la produzione di Cdr (combustibile derivato da rifiuti ndr) non è partita perché “non si riescono a prendere decisioni in ordine ai siti di produzione e termovalorizzazione in provincia di Perugia. Questo – conclude De Sio – è il quadro critico di una situazione dove il richiamo alla situazione di Narni non è solo ridicolo, ma anche di cattivo gusto, visto il progressivo degrado ambientale cui è sottoposta la seconda città della provincia di Terni, e questo a causa di tutte le scelte non fatte in ordine a viabilità, impatto ambientale e modello di sviluppo. E tutto questo francamente non mi sembra un bell'esempio”.