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Reperti Longobardi trovati alla Rocca svelati in pubblico in una conferenza stampa

Nell’anno in cui l’Unesco ha incluso nella «World Heritage List» due insigni monumenti spoletini di cultura longobarda, la basilica di San Salvatore e il Tempietto del Clitunno (25 giugno 2011), la Fondazione «Centro italiano di studi sull’alto medioevo» ha fornito, attraverso l’insieme dei risultati guadagnati dagli stages archeologici organizzati annualmente nell’area della Rocca albornoziana, un decisivo contributo per ripensare la storia del primitivo insediamento dei Longobardi a Spoleto.

Già con le prime quattro edizioni di tali stages (anni 2007-2010), infatti, oltre all’accertamento delle fasi costruttive della chiesa di Sant’Elia, si era potuta fondatamente ipotizzare la presenza longobarda nell’area sommitale del Colle Sant’Elia, l’antica acropoli. La lettura delle tracce in negativo ancora presenti sul banco roccioso, infatti, ha permesso di riconoscere le vestigia di questa presenza. Oggi le attività del V stage (svoltosi dal 12 settembre al 7 ottobre 2011) hanno finalmente confermato, al di là di ogni ragionevole dubbio, tale lettura, con ritrovamento di elementi di cintura di chiara e incontrovertibile cultura longobarda.

Nel corso della conferenza stampa i reperti (insieme ai radiogrammi che ne hanno consentito la lettura e l’interpretazione) verranno rivelati per la prima volta al pubblico e agli organi di stampa. Introdurrà e presiederà la conferenza il dottor Enrico Menestò. Interverranno: Ermanno Arslan, Letizia Ermini, Mario Pagano, Francesco Scoppola.