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Renzi a Camerino “L’Italia non si fa fermare dal terremoto” | Stimati 5mila sfollati

“L’Italia non si fa fermare dal terremoto”. A dirlo è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha visitato questo pomeriggio una parte delle zone marchigiane colpite dal terremoto di ieri sera, per poi recarsi a Camerino dove ha tenuto una conferenza stampa. Ad affiancarlo il ministro Del Rio, il capo della protezione civile nazionale Curcio, il presidente della Regione Marche Ceriscioli, il rettore dell’Università di Camerino ed il sindaco della stessa città.

Sono stato accolto a Camerino – ha detto il premier – con una maglietta dell’università con scritto ‘Il futuro non crolla’. Anche se piegati noi non possiamo mollare, è fondamentale che l’università sia messa in condizione di ripartire subito, anche se so che ci sono alloggi non agibili”.  Quanto agli altri Comuni, Renzi ha osservato che “il punto è no alle tende, non ci prendiamo in giro. Siamo ad ottobre in un territorio particolare. La mia – ha poi aggiunto – è una presenza di vicinanza, l’Italia non si fa fermare dal terremoto”.

La presenza oggi delle istituzioni qui – gli ha fatto eco il primo cittadino di Camerino – fa sì che questa regione non si senta sola. Noi oggi siamo una città in ginocchio, abbiamo un centro storico ferito, non solo nei crolli. Ma il popolo di questa provincia è artigiano, di lavoratori, ogni volta di fronte alle difficoltà ha risposto”. “Mi piacerebbe in una settimana ricominciare le lezioni” ha spiegato invece il rettore dell’Università. “Se ci riusciamo non subiamo un trauma importante, che non è solo per nostri ragazzi, ma per tutto il territorio”.

E’ stata quindi effettuata un’analisi delle problematiche concrete, come quelle stradali, con il capo della protezione civile Curcio che ha ipotizzato che gli sfollati siano circa 5mila. “Stiamo vedendo la situazione sindaco per sindaco, che sono coloro che conoscono le realtà”.

E’ stato quindi ricordato come ad essere coinvolte dalle ultime pesanti scosse di ieri oltre alle Marche sono state le zone di Norcia e Preci, mentre nel Lazio non ci sono stati ulteriori danni.