Arrestati per stalking due stranieri e una donna italiana, accusati di atti persecutori nei confronti della ex di uno dei due uomini, della figlia di lei e del nipote. Una storia sfociata in episodi di vera violenza che potevano anche sfociare nel sangue.
I carabinieri di Foligno hanno eseguito tre provvedimenti di custodia cautelare, di cui due in carcere. La vicenda trae origini da una relazione sentimentale finita di uno dei due arrestati, con maturati sentimenti di acredine nei confronti dell’ex compagna, della figlia (avuta dalla relazione con un altro uomo) e del nipote di lei. Nel frattempo si inserisce un’altra donna, che intraprende una relazione sentimentale con il fratello dei due arrestati, e si lascia coinvolgere, fomentando ed istigando i due uomini, nelle azioni di violenza nei confronti delle vittime.
Si registrano una serie di ripetute violazioni, da parte dei due fratelli e della donna, dei divieti di avvicinamento alle persone offese (minacce di morte telefoniche, via social, sotto casa), segnalate anche dagli allarmi dei braccialetti elettronici che erano stati applicati ai due uomini, fino a quando la vicenda prende una piega drammatica una sera di fine gennaio scorso.
La donna ed uno dei due fratelli raggiungono nel centro di Foligno il nipote minorenne dell’ex compagna, che stava passeggiando in compagnia di altri amici. Dopo essersi presentati al gruppo con tono intimidatorio, minacciano di morte il minore, e l’uomo estrae ed inizia a brandeggiare un coltello da cucina a lama larga. A quel punto si scatena il panico, gli altri amici presenti (tutti minorenni), iniziano a fuggire: uno viene preso per il braccio dalla donna e minacciato, con il coltello puntato dall’uomo, di mostrare lo schermo del proprio smartphone per sincerarsi che non stesse facendo un video della scena; un altro viene successivamente inseguito sempre dall’uomo, che tenta di colpirlo con il coltello, ma fortunatamente riesce ad evitare il colpo e darsi alla fuga. Non si verificano altri episodi ben più gravi, in quanto tutti i minori riescono ad allontanarsi dal luogo ed a mettersi in salvo.
Nei giorni successivi vengono formalizzate le denunce in caserma, e l’uomo e la donna, già noti agli inquirenti, vengono riconosciuti dalle vittime come gli autori dell’agguato. Gli accertamenti svolti hanno consentito di raccogliere gli elementi necessari per ritenere i tre soggetti indiziati, a vario titolo, dei reati contestati, sia nell’evento specifico accaduto la sera di fine gennaio, sia negli episodi di atti persecutori avvenuti nei giorni precedenti. Dopo la notifica dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, i due uomini sono stati associati presso il carcere di Spoleto, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari nella sua abitazione.