Categorie: Cronaca Perugia

Relazione del padre malvista e cucina in fiamme, volano schiaffi tra figlie e badante

Una relazione malvista, un incidente domestico e la lite furibonda. E’ accaduto nell’abitazione di un 70enne perugino al quale la polizia ha ritenuto di dover sequestrare le armi.

La relazione non voluta. Rimasto solo e con due figlie ormai grandi ed indipendenti l’uomo avrebbe assunto, quale collaboratrice domestica o badante, una quarantenne rumena con la quale, successivamente, avrebbe stretto una relazione, oltre che professionale, anche di tipo sentimentale. La nuova natura del rapporto tra l’anziano e la sua collaboratrice, però, non sarebbe andata “a genio” alle figlie, le quali ritengono che il padre, da quando si è legato a quella donna, sarebbe notevolmente cambiato, anche nei loro confronti, assumendo dei comportamenti sempre più irrazionale ed irruenti.

La cucina in fiamme. L’uomo racconta ai poliziotti, di una violenta lite tra lui e la sua nuova compagna da una parte e le due figlie dall’altra. La causa scatenante un incendio occorso nella cucina dell’appartamento, a causa del quale l’intera stanza sarebbe andata distrutta, e per il quale le figlie si sarebbero rivolte alla rumena non solo per chiedere spiegazioni, preoccupate seriamente per le condizioni psicofisiche del padre, ma soprattutto per esprimere una volta per tutte il loro dissenso circa la loro relazione amorosa.

A questo punto, tra le 3 donne sarebbe scoppiato un durissimo alterco con minacce e schiaffi, nel quale, probabilmente per porvi fine e per tutelare tutte e 3 le donne coinvolte, sarebbe intervenuto anche l’anziano per difendere sia la compagna che le figlie, a difesa delle sue ragioni sentimentali. Una volta constatato che le persone coinvolte non avevano segni evidenti di percosse e lesioni, accertata pertanto la scarsa gravità dell’accaduto, gli operatori le invitavano a recarsi presso il Pronto Soccorso per le eventuali cure del caso, e successivamente in Questura per formalizzare le rispettive denunce-querele, ai fini della ricostruzione giuridica del fatto.

Le armi. Ma non finisce qui: da un doveroso controllo in banca dati, è emerso che lo stesso richiedente è titolare di regolare porto di fucile per uso caccia e di alcune armi con relativo munizionamento, detenuto presso la medesima abitazione. Atteso lo stato di agitazione in cui versava sia il titolare delle armi che la sua compagna la quale peraltro, essendo anche la sua badante, potrebbe avere facilmente accesso alle stesse, gli agenti delle “Volanti”, coordinati dal Sostituto Commissario Monica CORNELI, procedevano al ritiro cautelare, ai sensi dell’art. 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, del titolo e di tutte le armi e relative cartucce; all’esito del ritiro, sarà il Questore di Perugia, grazie alla Divisione di Polizia Amministrativa e Sociale, a svolgere ogni doveroso e necessario accertamento circa l’opportunità di continuare o meno ad autorizzare l’anziano ad andare ancora a caccia.