Con 6 voti favorevoli (Brega, Chiacchieroni, Leonelli, Smacchi-Pd, Rometti-Socialisti, Ricci-misto Rp/Ic) e 2 astenuti (Liberati-M5S, Fiorini-Lega), la Seconda Commissione, presieduta da Eros Brega, ha espresso parere favorevole sul regolamento, elaborato dalla Giunta regionale, per l’attuazione del Testo unico dell’agricoltura nella parte relativa agli agriturismi.
Alla riunione di oggi, oggi ai tecnici dell’assessorato regionale, che hanno risposto ad alcuni quesiti dei commissari presenti, ha preso parte anche l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini che ha sottolineato come questo documento regolamentare “rappresenta uno strumento qualificante delle strutture agrituristiche che chiamerà fuori coloro quanti non si comportano adeguatamente e nel rispetto della legge di riferimento, realizzando la possibilità di avere una ricettività territoriale con un’offerta migliore, strettamente connessa ai connotati della nostra agricoltura e dei nostri prodotti”.
Si potranno svolgere nuove attività agrituristiche, vale a dire che oltre all’alloggio e alla somministrazione dei pasti sono previste ATTIVITÀ DI INTRATTENIMENTO degli ospiti volte alla conoscenza dl patrimonio culturale, storico e dei prodotti tipici del territorio. L’agriturismo viene dunque considerato come una vera e propria VETRINA DEL TERRITORIO in cui opera. Fino ad oggi – come è stato rilevato – questo tipo di attività erano legate soltanto al pernottamento degli ospiti.
In sostanza, si potranno aprire agriturismi ANCHE PER LA SOLA SOMMINISTRAZIONE DEI PASTI O PER LA DEGUSTAZIONE, PER L’IPPOTURISMO O PER L’ESCURSIONISMO AMBIENTALE. Viene così prevista un’ampia possibilità operativa per l’imprenditore agricolo.
Gli agricoltori potranno aprire un agriturismo anche per la sola somministrazione dei pasti. SOMMINISTRAZIONE che dovrà tenere conto di PRODOTTI CON PROVENIENZA AZIENDALE CHE NON POTRÀ ESSERE INFERIORE AL 30 PER CENTO, IL 55 PER CENTO DOVRÀ ESSERE DI ORIGINE REGIONALE CERTIFICATA, IL 15 PER CENTO DI PRODUZIONE EXTRA REGIONALE e comunque libera.
Alla luce di questi parametri, l’obiettivo è quello di stimolare gli ACCORDI DI FILIERA, per cui nell’ambito dell’agriturismo potranno essere somministrati prodotti derivanti da un accordo di filiera che l’imprenditore potrà mettere in atto con altre imprese locali. Sono previste disposizioni precise sui REQUISITI IGIENICO-SANITARI, per garantire al massimo la salute pubblica.
Per quanto attiene all’autorizzazione dovrà essere certificata una chiara prevalenza di attività agricola su quella agrituristica. L’inizio attività è possibile attraverso un segnalazione certificata di inizio attività (Scia). Sono stati definiti i criteri per una CLASSIFICAZIONE NAZIONALE che verrà data attraverso dei GIRASOLI (da 1 a 5), che sarà al pari delle stelle degli hotel.
Tra i requisiti di maggiore rilevanza c’è il LEGAME TRA AGRICOLTURA, TERRITORIO E SERVIZIO RICETTIVO. Per quanto attiene ai controlli sono rimasti, per l’abilitazione alle Comunità montane (controlli triennali), per l’esercizio rimangono in capo ai Comuni.
Molteplici sono stati i chiarimenti richiesti dai membri della Commissione. Il presidente Brega ha programmato il punto all’ordine del giorno della seduta del prossimo lunedì 17 dicembre dove, dopo aver approfondito alcuni passaggi del documento normativo in questione, si arriverà al voto sul parere.