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Regione Umbria, ‘sì’ a bilancio e legge di stabilità | Manovra da 2mld e mezzo

Non sono mancati, anzi sono stati numerosi, gli emendamenti presentati in Consiglio regionale, ieri, per l’approvazione della Legge di stabilità e del Bilancio di previsione. Approvazione che nel pomeriggio alla fine è arrivato, con 13 voti favorevoli (Pd, SeR) e 8 contrari (M5S, FI, Ln, FdI, Rp). NOn sono inoltre mancate le discussioni, in particolare per un emendamento, poi ritirato, presentato dal consigliere del Pd, Eros Brega. Spazio, sia all’interno della legge di bilancio sia nella legge di stabilità, alle misure su emergenze e piani di protezione civile, soprattutto alla luce degli ultimi eventi sismici. Inoltre durante la discussione del bilancio sono stati approvati 2 emendamenti (uno presentato dalla presidente Marini e uno da Squarta-FdI) e bocciati 16 emendamenti (uno presentato da Brega-Pd, 9 dal M5S e 6 dalla Lega).

Il bilancio – Al netto delle partite di giro, le risorse finanziarie sulle quali Palazzo Cesaroni potrà contare per il prossimo anno ammontano a 19milioni 501mila euro, costituiti principalmente dai trasferimenti operati dalla Giunta regionale (18milioni 900mila), dal Fondo pluriennale vincolato (323mila euro), dai contributi dell’Autorità nazionale per le comunicazioni per le funzioni delegate svolte dal Corecom (103mila euro), da altre entrate (111mila euro) e dall’avanzo applicato (63mila euro). Per quanto concerne le uscite queste le principali voci di spesa: 8milioni 724mila per indennità amministratori, vitalizi e gruppi consiliari; 6milioni 873mila personale; 2milioni 861mila spese di funzionamento struttura; 681mila fondi destinati a funzionamento Isuc, centro studi giuridici, Corecom, Cal.

Gli emendamenti – Approvato all’unanimità l’emendamento di Marco Squarta (FdI) per stanziare 100mila euro per le attività e i servizi rivolti ai disabili e ai soggetti non autosufficienti, riducendo di 100mila euro lo stanziamento per il programma statistica e sistemi informatici. L’emendamento presentato da Eros Brega (Pd) per stanziare 175mila euro a favore degli interventi per gli anziani, spostandoli dal sistema integrato di sicurezza urbana, è stato ritirato dallo stesso Brega, dopo numerosi interventi. Bocciato con 2 voti favorevoli (Brega-Pd, Mancini-Ln), 10 astenuti (Smacchi, Guasticchi, Barberini, Chiacchieroni, Porzi-Pd, Rometti-SeR, Liberati, Carbonari-M5S, Fiorini-Ln, De Vincenzi-Rp) e 9 contrari (Leonelli, Paparelli, Marini, Casciari, Cecchini, Solinas-Pd, Nevi-FI, Ricci-Rp, Squarta-FdI) l’emendamento a firma Brega per stanziare 170mila euro a favore degli interventi per le famiglie bisognose e 330mila euro per la viabilità e le infrastrutture stradali, spostando 500mila euro dal turismo.

La manovra 2017 ammonta a 2miliardi 608milioni di euro, di cui un miliardo 651milioni per la tutela della salute; oltre 430milioni per servizi istituzionali, generali e di gestione; per trasporti e mobilità 119milioni; per agricoltura e politiche agroalimentari circa 68milioni; 67 milioni di euro per il debito pubblico; per territorio e ambiente 46 milioni; oltre 39milioni per lo sviluppo economico; 32milioni per lavoro e formazione; oltre 30milioni per il soccorso civile; 28milioni per fondi e accantonamenti; istruzione e diritto alla studio oltre 19milioni; assetto del territorio e edilizia abitativa oltre 16milioni; oltre 15milioni per le politiche sociale e famiglia; beni e attività culturali oltre 12milioni; 10milioni relazioni con altre autorità territoriali e locali; per il turismo oltre 5milioni; oltre 4milioni per l’energia; per le relazioni internazionali 990mila euro; politiche giovanili quasi 320mila euro; ordine pubblico e sicurezza 263mila euro; oltre 10milioni per le anticipazioni finanziarie.

La Legge di stabilità – Fondamentale, nella legge di stabilità, il ruolo dei piani di emergenza anche a seguito degli ultimi eventi sismici. Il 2017 sarà dunque un anno importante per l’avvio della ricostruzione e per la tenuta del sistema economico e sociale. Anche perché gli effetti del sisma non riguardano solo i comuni del cratere. Da qui la scelta fatta dalla Giunta di rilanciare il brand ‘Umbria Cuore verde d’Italia’ e l’offerta turistica con una campagna di comunicazione non solo per il Natale, ma anche per la primavera e l’estate a cui sono destinati, per il biennio, un milione e mezzo di euro. Il concorso delle Regioni alla manovra di riduzione del debito pubblico prevede tagli alla spesa per 10,3 miliardi nel 2017. L’impatto per l’Umbria, in termini di saldo netto è stimato in circa 52 milioni. C’è poi la questione dell’utilizzo dell’avanzo vincolato che per l’Umbria è, ad oggi, di 330 milioni che se disponibili permetterebbero alla Regione di poter effettuare investimenti mirati fondamentali per la ripresa del sistema economico.

Vocher e sanità – Prima del voto definitivo, la presidente Marini è intervenuta nella discussione: “la crisi economica è iniziata nel 2008 – ha detto Marini – ed ha continuato a fare sentire i propri effetti, richiedendo interventi di carattere globale. Il Pil dell’Umbria è aumentato dello 0,7 per cento, in linea con il dato nazionale. Il tema della disoccupazione è ancora aperto, dato che la crisi ci ha portato ad un forte incremento di coloro che non lavorano. Il dato sui voucher ci preoccupa, ma va letto con attenzione, distinguendo quelli che sono diventati un’alternativa alla contrattualizzazione, da quelli che hanno portato l’emersione del lavoro nero. Serviranno iniziative straordinarie per la promozione turistica, andando oltre quelle finanziabili con le risorse comunitarie. Dovremo ricostruire un clima di fiducia del turismo verso la nostra regione. Anche sul sociale serviranno misure di emergenza e fondi aggiuntivi, per azioni di sostegno alla coesione sociale e ai soggetti più fragili nelle aree terremotate. Questa manovra è caratterizzata dalla scelta di mantenere l’invarianza fiscale, razionalizzando la spesa senza intaccare i servizi. In Umbria neppure 10mila persone dichiarano un reddito superiore a 75mila euro annui. Quindi mantenere l’invarianza fiscale significa salvaguardare i redditi medi e medio bassi, che sarebbero colpiti da un incremento della fiscalità regionale. La manovra di bilancio si basa su alcuni pilastri: politiche sanitarie, politiche socio-assistenziali, politiche dei trasporti, riorganizzazione della macchina amministrativa, riduzione del costo del personale. La classe politica umbra e le strutture tecniche hanno dimostrato rigore nell’affrontare le questioni più complesse. Abbiamo affrontato i problemi dei trasporti, per mettere in sicurezza gli investimenti strategici (come la ferrovia regionale). Abbiamo scelto di estendere gli strumenti per la coesione sociale, per il lavoro, per la formazione professionale. Sperimenteremo misure innovative per dare risposte al disagio sociale e lavorativo, puntando alle politiche attive all’inclusione. Il bilancio presenta delle rigidità – ha concluso la presidente – che derivano anche dall’indebolimento del ruolo delle Regioni nel rappresentare fino in fondo la propria missione istituzionale”.

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