“L'importante pronunciamento del Consiglio regionale sull'acqua come bene pubblico, e non solo, insegna una cosa fondamentale: soltanto un'azione sapiente e determinata dentro le istituzioni riesce a centrare obiettivi concreti. L'Italia dei Valori, con la sua buona politica, e'stata motrice di questa battaglia e oggi vede riconosciuti i suoi sforzi insieme all'insostituibile lavoro dei comitati, da anni impegnati su questo fronte”. Paolo Brutti, consigliere regionale Idv, commenta “con soddisfazione” l'esito del Consiglio regionale, “durante quale e' stato stabilito che l'acqua potabile costituisce un diritto fondamentale dell'individuo e che quindi va liberata da ogni pratica di speculazione economica”.
“La battaglia, ovviamente, continua ma – conclude Brutti – la decisione maturata oggi e' una solida base per fare in modo che l'Italia intera segua il nostro esempio, riuscendo a centrare effettivamente la sospensione del 7 per cento in bolletta, sancita dal referendum”.
“L'approvazione da parte del Consiglio regionale dell'Umbria, nella seduta odierna ( ieri per chi legge ndr. ), dell'ordine del giorno con cui, ai sensi dell'articolo 121 della Costituzione, si impegna ad adottare una iniziativa legislativa affinche' il Parlamento adotti norme in materia di riconoscimento e tutela dell'acqua come bene comune e di proprieta' collettiva, e' un risultato politico di grande rilevanza”. Lo afferma l'assessore regionale Stefano Vinti, esprimendo la sua soddisfazione. “Questo ordine del giorno – aggiunge Vinti – rappresenta uno strumento di chiarimento e attuazione dell'esito referendario del 12 e 13 giugno 2011 sull'acqua pubblica. L'Umbria – conclude – si colloca cosi' alla guida di un movimento a difesa della volonta' dei cittadini chiaramente espressa con il voto referendario e della credibilita' delle istituzioni”.