Regione Umbria, aumento rimborsi chilometrici / Fino a 4200 euro all'anno per i più lontani - Tuttoggi.info

Regione Umbria, aumento rimborsi chilometrici / Fino a 4200 euro all'anno per i più lontani

Redazione

Regione Umbria, aumento rimborsi chilometrici / Fino a 4200 euro all'anno per i più lontani

Dom, 12/01/2014 - 10:01

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(Ale. Chi.) – Qualcosa bolle nel pentolone del Consiglio Regionale dell'Umbria: a crear scompiglio è la delibera sui rimborsi chilometrici per consiglieri, assessori, portavoce e capigruppo. Il fronte dei contrari si ingrossa: tra loro dopo Fi e Psi, anche l'assessore Stefano Vinti. Nel leggere la delibera sulle “indennità dei consiglieri regionali 2014” si evince come l'importo sia “determinato per il Presidente della Giunta regionale, per il Presidente del Consiglio, per i consiglieri e per gli assessori dall'Ufficio di presidenza delConsiglio regionale, con delibera, ed è definito in modo tale che non ecceda complessivamente l'importo riconosciuto dalla Regione più virtuosa“. L'ammontare stesso inoltre è stabilito dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.

Ciò che cambierebbe tra il 2013 e il 2014 sono gli importi relativi alla voce “spese esercizio mandato mensile”, per un aumento che si aggira tra i 50 e i 350 euro a testa, e per un computo annuale che arriva fino a 4200 euro cadauno. Nello specifico, sarebbero gli assessori a percepire un aumento per così dire “relativo”, con 50 euro in più mensili rispetto all'anno scorso. Le voci di spesa cambiano in maniera più sostanziale per quanto riguarda Presidenti, componenti, capigruppo, portavoce, vicepresidenti e consiglieri. “Tale rimborso – si legge nella delibera – per la generalità dei consiglieri regionali, è graduato in cinque fasce determinate sulla base della distanza chilometrica tra la residenza anagrafica e la sede consiliare, mentre è fisso per i Presidenti di Giunta e Consiglio e per gli assessor i regionali. Le spese di esercizio del mandato sono proporzionalmente ridotte in caso di assenza degli amministratori ai lavori degli organismi consiliari (1% per ogni giornata di assenza), con la sola esclusione dei Presidenti della Giunta regionale e del Consiglio regionale e degli Assessori regionali”. Tra il 2013 e il 2014, ad essere rimodellati sono stati proprio i rimborsi relativi alle fasce di distanza dal luogo di residenza a Perugia: nel 2013 ve ne erano quattro (suddivise in massimo, medio, minimo e residenti a Perugia), mentre nel 2014 ne compare una quinta, ossia la fascia medio-alta con una spesa per l'esercizio del mandato di 3900 euro al mese, oltre ai ritocchi delle altre quattro.

La presidente Marini a riguardo ha auspicato “che non vengano applicati gli ipotizzati aumenti dei rimborsi chilometrici per i consiglieri regionali” e annuncia fin d'ora “che nè lei nè la Giunta intendono comunque usufruirne, benchè previsti dalla normativa di legge. Il Consiglio regionale nella sua autonomia proceda ad annullarne gli effetti”.

La protesta – A partire da questi dati, dunque, si è levato il vento di protesta ed il dissenso da parte di alcuni membri del consiglio dell'Umbria. Il consigliere dell'Idv Oliviero Dottorini, ad esempio, ha dichiarato che “lunedì cercheremo di capire la logica degli interventi previsti dall''ufficio di presidenza. E' chiaro che riteniamo giusto e opportuno evitare qualsiasi forma di aumento dei rimborsi chilometrici. E pertanto la delibera deve essere ritirata. Lunedì avremo modo di spiegare le nostre ragioni. Forse sarebbe stato opportuno un passaggio presso la conferenza dei capigruppo prima di assumere deliberazioni in proposito, ma in ogni caso spero si potrà rimediare lunedì facendo prevalere il buon senso e revocando senza indugi la delibera”.

Dello stesso parere Stefano Vinti (Rifondazione Comunista), il quale ha scritto sulla propria pagina Facebook: “apprendo dalla stampa locale che l'ufficio di presidenza del consiglio regionale dell'Umbria ha deciso di attivare gli adeguamenti Istat per i rimborsi chilometrici a consiglieri regionali ed assessori. Dicono che è un atto dovuto: dovuto amministrativamente, non certo politicamente. Politicamente la ritengo una decisione sbagliata e ingiusta. Consiglieri ed assessori non ne hanno bisogno, son già retribuiti adeguatamente. Molto adeguatamente! Seppure si tratta di poca cosa, quella delibera va ritirata. In questa fase le risorse vanno impiegate in altro modo”. Vinti ha poi ricordato che “Rifondazione ha proposto il taglio delle indennità del 50 per cento e l'abrogazione del vitalizio. Non è chiaro se personalmente usufruirò dell'aumento, comunque mi impegno a versarlo in beneficenza, alla casa di riposo di Fontenovo di Perugia”.

Per Buconi “il gruppo regionale del Psi chiede che sia revocata la delibera dell'ufficio di presidenza del 23 dicembre 2013 numero 408, con la quale si dispone l'aumento dell'importo della quota relativa alle spese per l'esercizio del mandato, attraverso la rimodulazione dei rimborsi chilometrici”. Il capogruppo del Psi a Palazzo Cesaroni dice di aver appreso “in questi giorni” della delibera. “Era mia intenzione – spiega – esprimere su questo atto le nostre riserve e contrarietà in occasione della conferenza dei capigruppo convocata per mercoledi 15 gennaio prossimo e poi anticipata a lunedi 13. Ma oggi, visto il rilievo che la vicenda sta assumendo dopo la presa di posizione del capogruppo Nevi, non ho alcuna remora ad anticipare quella che sarà la richiesta formale del nostro gruppo, e cioè il ritiro della delibera in questione, in quanto inopportuna”.

Dal canto suo Nevia nome dell'intero gruppo consiliare di Forza Italia” ha chiesto pubblicamente al presidente dell'Assemblea legislativa Eros Brega di “ritirare la delibera dell'Ufficio di presidenza che ha inspiegabilmente aumentato i rimborsi chilometrici in base alle distanze, per ogni consigliere. In questo momento storico in cui le famiglie sono in difficoltà e ci sono migliaia di persone senza stipendio noi – afferma Nevi – sentiamo l'esigenza di dire no ad un aumento di soldi per noi consiglieri regionali che, seppure tra i più virtuosi d'Italia, abbiamo un indennizzo di tutto rispetto, che non necessita certo di incrementi. Per questo riteniamo assolutamente inopportuna questa scelta, che peraltro abbiamo appreso dalla lettura della delibera, e chiediamo al presidente Brega e ai membri dell'Ufficio di presidenza di annullare immediatamente questa delibera. Non vorrei mai che Forza Italia fosse corresponsabile di tale scelta”.

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