La mozione approvata: ingiusto far pesare sui cacciatori anche i costi relativi agli esami sanitari sulla fauna selvatica cacciata
L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza la mozione sul riconoscimento del ruolo dei cacciatori e delle associazioni venatorie e concessione dei contributi. Un atto, votato da 12 dei 14 consiglieri presenti, con cui si impegna la Giunta ad “assumere tutte le iniziative necessarie per sostenere le attività venatorie dei singoli cacciatori e delle loro associazioni venatorie, in particolare riducendo l’impatto totale dei costi imposto dal Decreto legge 32/2021, mantenendoli uguali a quelli sostenuti fino ad oggi, sulla scorta di quanto già deciso da altre regioni (Veneto) o di quelle che stanno provvedendo (Marche)”.
Contributi ai cacciatori
Nell’atto si legge che le associazioni venatorie, così come tutte le altre associazioni non venatorie, debbano essere oggetto di attenzione da parte della Regione, con la destinazione dei benefici previsti per altre forme di associazionismo, di pari utilità. Le risorse destinate a favore degli iscritti e delle associazioni venatorie sono tese a valorizzare e sostenere la loro attività, che va a beneficio anche della comunità regionale, anche in considerazione del fatto che “non si comprende per quale ragione i cacciatori siano costretti a subire anche i costi relativi agli esami sanitari sulla fauna selvatica cacciata”.
Il ruolo delle associazioni venatorie
Inoltre, considerato “l’enorme potenziale di conoscenza che il mondo venatorio possiede in termini di presenza sul campo, conoscenze faunistiche ed interesse per la conservazione”, si ritiene che le associazioni possano diventare “parte attiva dei programmi di monitoraggio e studio della fauna selvatica, delle componenti ambientali, degli habitat così da portare le loro esperienze e contributi nelle sedi decisionali regionali, a supporto delle attività istituzionali dell’Osservatorio faunistico regionale”.
Per questo si impegna la Giunta anche “a sostenere le spese per attività di monitoraggio e studio della fauna selvatica, delle componenti ambientali e degli habitat, da parte delle stesse associazioni venatorie a supporto delle attività istituzionali dell’osservatorio faunistico regionale”.
Un atto politico, sollecitato in particolare dalla Lega, per ricucire i rapporti tra la Regione e le associazioni venatorie, dopo gli scontri su alcune problematiche che hanno riguardato la categoria.