Con una decisa accelerazione dei propri lavori, la Commissione affari sociali di Palazzo Cesaroni, presieduta da Enzo Ronca, ha licenziato il testo definitivo del disegno di legge che dovrà istituire il Fondo regionale per la non autosufficienza, recependo in larga parte il testo elaborato dall'apposita sottocommissione, composta dallo stesso presidente Enzo Ronca, da Franco Zaffini, e da Gianluca Rossi. Il disegno di legge approvato a maggioranza con l'astensione dei tre membri dell'opposizione, arriverà all'esame dell'aula martedì 3 giugno e sarà presentato da due relazioni, per la maggioranza da Mara Gilioni e per le opposizioni da Franco Zaffini. Fra le novità dell'ultima ora, oltre all'inserimento della clausola valutativa che fa obbligo alla Giunta di riferire in Consiglio regionale sulla gestione annuale e sui risultati conseguiti ogni triennio, figurano una decisa riduzione dei tempi, massimo 30 giorni, relativi ai primi adempimenti come: il Regolamento di attuazione; l'unità valutativa per l'individuazione dei soggetti non autosufficienti; la definizione dei rapporti con gli enti coinvolti, (Comuni, distretti sanitari ed Ambiti territoriali).”Abbiamo voluto dare una forte accelerazione su un provvedimento molto atteso, ha detto a fine lavori il presidente Enzo Ronca esprimendo soddisfazione, sia per aver completato l'esame dell'articolato in una sola seduta, quella odierna, sia per l'esito della votazione che ha registrato il consenso convinto di tutti i consiglieri di maggioranza presenti e l'astensione di quelli dell'opposizione”. Giudizio finale ancora aperto quello di Franco Zaffini, capogruppo di An e relatore designato che a nome della intera coalizione del cfentrodestra annuncia, la “presentazione di una risoluzione da votare in aula contestualmente al Fondo per la non autosufficienza e che a giorni verrà illustrata in una apposita conferenza stampa”. Per Zaffini in pratica, se la legge è condivisibile nei principi generali, “troppi e continui però sono i riferimenti alla programmazione, il cosiddetto Prina (Piano integrato per la non autosufficienza) che rappresenta lo strumento operativo con il quale la Giunta farà le vere scelte. Con la nostra risoluzione vorremmo preventivamente definire alcuni paletti e i principi essenziali dai quali non derogare in sede di attuazione”. Soddisfazione duplice per Gianluca Rossi, capogruppo del Pd: ” E' una buona sintesi fra la proposta di legge che presentammo un anno fa come partito e il testo della Giunta; il Fondo avrà risorse certe e cospicue su un settore delicatissimo come quello dell'assistenza dei soggetti più deboli”. Per Rossi è importante anche la rapidità con cui la Commissione ha esaminato l'atto e il voto stesso delle minoranze, “favorevoli in alcune parti ed astenute nel complesso di una legge”. Ora ci auguriamo che il Fondo diventi operativa al più presto”. La finalità del Fondo è di assistere a domicilio le persone non autosufficienti, (anziani, disabili adulti, disabili minori) evitando per quanto possibile il ricovero in strutture residenziali, anche perché il numero dei soggetti da assistere è destinato a crescere anche per effetto dell'allungamento della vita media e del gran numero di anziani presenti in Umbria . L'accesso alle prestazioni finanziate dal Fondo viene garantito dalla rete territoriale dei servizi socio sanitari attraverso una molteplicità di sportelli che comprendono i centri di salute dei distretti socio sanitari, gli uffici della cittadinanza dei Comuni. Il distretto competente per territorio provvede alla presa in carico del soggetto non autosufficiente ed alla attivazione dell'unità multidisciplinare di valutazione che predispone un progetto individuale all'interno del quale viene formulato il Programma di assistenza personalizzato (Pap), formulato sulla base della valutazione delle condizioni di bisogno, previo accertamento della condizione di non autosufficienza. Nel Pap viene indicato il responsabile del Programma di assistenza, una figura professionale individuata sulla base del criterio della prevalenza delle tipologie di prestazioni previste; a seconda dei casi una figura dell'area sanitaria o dell'area sociale. Per assicurare la piena applicazione del Pap è prevista la stipula del “Patto per la cura e il benessere” tra il soggetto non autosufficiente e i suoi familiari o conviventi ed il responsabile del Pap. Un Regolamento regionale disciplinerà i criteri e le modalità per l'accesso alle prestazioni. La Giunta regionale adotta il Piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina), ovvero il programma attuativo della legge attraverso il quale si definisce il modello organizzativo, l'offerta dei servizi, gli strumenti della programmazione. Il Fondo avrà uno stanziamento complessivo, per il 2008, di 31 milioni e 750mila euro di cui: 4 milioni dal Bilancio regionale, 7 milioni quale quota dal Fondo Nazionale per la non autosufficienza e 20 milioni 750mila euro dal Servizio sanitario regionale.