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Regione, il Consiglio slitta e l’opposizione presenzia “Noi ci siamo per i cittadini”

Un’aula del consiglio vuota, o quasi, e dei cartelli “Noi ci siamo per i cittadini”. La notizia era arrivata nei giorni scorsi direttamente dalla presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi: visto che i consiglieri Rometti e Chiacchieroni sono impegnati in appuntamenti istituzionali, il consiglio regionale di martedì 1 marzo è stato rinviato. Un appuntamento slittato che può far pensare ad un momento di riflessione da parte della Giunta regionale dopo il caos nomine sanità e le dimissioni dell’assessore Barberini.

Mobilitazioni. Al rinvio l’opposizione proprio non ci sta. Nella serata di lunedì 29 febbraio, gli esponenti del Movimento 5 stelle si sono radunati a palazzo Donini a Perugia e hanno “vegliato”, con fiaccole e lumini, “per il funerale di una istituzione storica”. Questa mattina invece, martedì 1 marzo giorno del mancato consiglio regionale, il consigliere Claudio Ricci. “Noi riteniamo che chi viene eletto deve essere in grado di esercitare la propria azione di governo in maniera incisiva soprattutto riguardo ad un servizio essenziale come quello sanitario. Se non è così, bisogna prenderne atto e tornare a nuove elezioni regionali anticipate”. Come a dire che no, lo scoglio della sanità, non si supera così facilmente. Ma secondo Ricci ci sono anche termini di merito. “Nominare dirigenti e direttori, significa fare una istruttoria fra i curriculum che sono arrivati. Come sono stati scelti? Il merito – conclude Ricci – non è un valore assoluto, dipende dagli obiettivi. Questo non è stato fatto”.
Ancora su sanità, il consigliere aggiunge “dovrebbe esserci una maggiore connessione tra distretti, territoriali, piccoli e grandi ospedali. Avere un’unica azienda sanitaria e ospedaliera con però due riferimenti: Perugia e Terni. Su questi grandi temi non c’è risposta se non che, più che scelte di merito, si sta assistendo ad una spartizione politica”.

Una denuncia della situazione di crisi attuale con un’azione dimostrativa. Così Nevi Raffaele commenta la mobilitazione in consiglio da parte dell’opposizione. “Stamattina – spiega Nevi – abbiamo voluto denunciare con forza la paralisi che ha oramai investito l’istituzione Regione in un momento molto importante e delicato come quello dell’inizio di una legislatura. Questa crisi, nel vivo della politica di questa Giunta, ha bloccato tutte le più importanti scelte che la Regione deve fare: a partire dalla sanità, dov’è assoluta necessità di procede ad un nuovo piano per l’abbattimento delle liste di attesa, passando anche dalla questione delicata dei rifiuti”. Come superare quindi l’attuale situazione? “Il nostro appello – continua Nevi – è venire in aula e affrontare questa questione, non nel segreto nelle stanze, ma sotto i riflettori dell’opinione pubblica in modo che ci sia o il chiarimento definitivo o la presa d’atto che non c’è più una maggioranza e si va alle elezioni”.

La maggioranza. Un nodo che non sembra volersi sciogliere così facilmente. Il Pd parla, si riunisce cerca un accordo tra le parti e correnti contrapposte per raggiungere un solo obiettivo: un compromesso. Ma chiacchiericcio da bar (virtuale o meno) a parte, la macchina del Pd è in pista e dovrà mettere in campo tutte le azioni possibili per tornare ad una solida stabilità. Andare al voto, ora non conviene a nessuno. Intanto, verso l’ora di pranzo di martedì, è stato avvistato consigliere Barberini a palazzo Cesaroni: si presuppone per un incontro, forse quello risolutivo, tra l’ex assessore alla Sanità e la presidente Marini.