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Regione, ecco cosa e come hanno prodotto i nostri rappresentanti nel 2018

Fossero degli operai, i nostri rappresentanti all’Assemblea legislativa regionale, valuteremmo la loro ‘produttività’ dai numeri di questo anno di attività: 31 sedute d’Aula, compresa una in sessione europea (30 nel 2017); approvate 20 mozioni, 4 ordini del giorno, 9 risoluzioni (su 9), 14 leggi regionali (di cui 3 di iniziativa dei consiglieri regionali – nel 2017, 4 su 13); approvati 15 atti amministrativi (22 nel 2017); discusse in
Aula 150 interrogazioni a risposta immediata.

Magari mettendo in relazione la produttività con quanto ci costano: il trasferimento di risorse dal bilancio regionale è passato dai 22milioni 286mila euro del 2010 ai 18milioni 330mila euro per il 2019. Le spese per gli amministratori, i gruppi consiliari, il personale e il funzionamento impegnano l’84 per cento delle risorse. Per ampliare il margine di manovra, spiegano dall’Ufficio di presidenza, prosegue l’opera di razionalizzazione della spesa attraverso la programmazione degli obiettivi gestionali, la verifica dei risultati e l’ottimizzazione della struttura organizzativa.

Ma poi ci sono anche le ponderazioni qualitative, su cosa (e come) è stato fatto e cosa no. Anche se molto, in fondo, dipende dall’operato del vicino Palazzo Donini e sulle pratiche che fa arrivare in Consiglio.

Tra le leggi regionali approvate dall’Assemblea nel 2018 ci sono: Gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali; Modifica del testo unico della sanità in materia di nomina dei direttori generali; Ricostruzione delle aree colpite dal terremoto; Nuova disciplina del difensore civico regionale; Riduzione temporanea dell’assegno vitalizio; Sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale; Contrasto e prevenzione bullismo e cyber bullismo; Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione; Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro.

Tra gli atti di indirizzo approvati: Esenzione dell’Irap per le aziende pubbliche di servizio alla persona (asp); Interventi per il completamento della Quadrilatero dopo il fallimento Astaldi; Viabilità e progetto nuova
Collestrada; Ripristino dei fondi per il piano periferie; Monitoraggio delle infrastrutture viarie regionali; Filiera della nocciola in Umbria; Campagna di contrasto dei chironomidi del lago Trasimeno; Introduzione della diagnosi genetica prenatale; Riapertura della strada Terni – Rieti; Futuro dell’aeroporto regionale; Garanzia della continuità educativa per i bambini non vaccinati; Agevolazioni per la specializzazione medico
sanitaria e l’inserimento professionale degli studenti umbri; Ripristino dei fondi del piano periferie.

E ancora: Programmazione 2017/2018 in materia di sicurezza urbana; Rapporto sugli affari europei; Piano regionale dell’offerta formativa e della programmazione della rete scolastica in Umbria; Procedure
per l’attribuzione alla Regione Umbria di ulteriori forme di autonomia.

La presidente Porzi

Ma la presidente Donatella Porzi annuncia anche ciò che si programma di fare nell’ultimo anno di consiliatura: “Le priorità per il 2019 riguardano la valorizzazione delle piccole realtà regionali, la sfida dello sviluppo economico e occupazione e quella della ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 2016, prima che in quei preziosi territori prevalga la rassegnazione. Anche nel prossimo anno – assicura – la nostra attività istituzionale sarà improntata a partecipazione; innovazione, semplificazione; trasparenza, rigore e sobrietà per far sì che la centralità dell’Assemblea legislativa si esprima a livelli sempre più alti. Abbiamo rafforzato gli strumenti tecnici e procedurali di valutazione e controllo per consentire ai consiglieri e agli organi dell’istituzione di svolgere una funzione essenziale, insieme a quella legislativa. Insieme all’utilizzo e perfezionamento di questi strumenti tesi a qualificare le funzioni legislative e di controllo – annuncia – proseguiremo nell’attività di semplificazione e razionalizzazione del sistema normativo regionale, percorso già avviato nella passata legislatura e che occorrerà riprendere e portare avanti. Dal 2019 avvieremo, tra le prime amministrazioni pubbliche, il progetto del ‘lavoro agile’, che consentirà ai dipendenti che ne faranno richiesta di svolgere una parte del proprio tempo di lavoro fuori dalla struttura di Palazzo Cesaroni, conciliando così in maniera tempi di vita e di lavoro garantendo la qualità dei servizi“.

Tra l’altro,  il 22 novembre Donatella Porzi è stata eletta presidente della Conferenza delle Assemblee legislative d’Europa (Carle), un’associazione che riunisce 74 regioni di 8 paesi in rappresentanza di oltre 200milioni di abitanti. “E lavorerò – annuncia – per il consolidamento delle ragioni politiche, economiche ed istituzionali che sono a fondamento dell’Unione Europea”.

 Nel 2018 l’Assemblea ha approvato all’unanimità un documento che chiede al Governo maggiore autonomia regionale su beni culturali e paesaggio, ambiente, governo del territorio, turismo, diritto allo studio, formazione ed istruzione, università, sviluppo economico, sanità e welfare. “Ora ci aspettiamo che la proposta di intesa Governo-Regioni – afferma Porzi – che l’Esecutivo nazionale si è impegnato a presentare il 15 febbraio prossimo risponda pienamente alle aspettative che la nostra Regione e le altre che hanno promosso analoga iniziativa vi ripongono“.

I vice presidenti

Il vicepresidente Valerio Mancini ha poi rilevato che “grazie alle nostre istanze siamo riusciti ad ascoltare lavoratori e rappresentanti di categorie sociali. L’Ufficio di presidenza ha dimostrato che questo è un luogo
democratico e aperto, incontrando imprenditori e imprese, come quelle che lavorano sulla Quadrilatero. Nel 2019 vorremmo aumentare ancora l’apertura alla comunità regionale di Palazzo Cesaroni, per valorizzare le potenzialità degli umbri. Ambiente e sanità, trasporti e turismo, saranno alcuni dei temi su cui concentrare l’attenzione dell’Assemblea legislativa, cercando di affrontare le principali criticità della nostra regione. Il quadro nazionale è cambiato e non c’è più spazio per divisioni mentre c’è da affrontare la ricostruzione della Valnerina e la sfida dell’autonomia”.

Infine il vicepresidente Marco Vincio Guasticchi ha infine sottolineato che “l’Ufficio di presidenza ha la funzione di garantire il corretto funzionamento di questa istituzione democratica. Sarebbe importante che le Province tornassero ad essere Enti selettivi e a svolgere le proprie funzioni, a fare da cerniera tra Comuni e Regioni”.