Catena di solidarietà per restituire la vista a un bimbo africano - Tuttoggi.info

Catena di solidarietà per restituire la vista a un bimbo africano

Redazione

Catena di solidarietà per restituire la vista a un bimbo africano

Affetto fin dalla nascita da 'cataratta bilaterale', tornerà a vedere grazie all'impegno della Regione Umbria e dell'azienda ospedaliera di Perugia
Sab, 02/08/2014 - 14:19

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Una catena di solidarietà, che ha visto protagoniste la Regione dell’Umbria e l’Azienda Ospedaliera di Perugia, restituirà presto la vista ad un bambino africano di cinque anni, affetto fin dalla nascita da una grave patologia ad entrambi gli occhi. Ieri mattina il bambino, che è arrivato da pochi giorni in Italia grazie al supporto logistico di una Associazione di volontariato, è stato sottoposto al primo dei due interventi chirurgici programmati dalla equipe del direttore della clinica oculistica Prof. Carlo Cagini, che si é avvalso della collaborazione dell’anestesista Dott.ssa Simonetta Tesoro.

Al bambino era stata diagnosticata una cataratta bilaterale che praticamente gli permetteva di avere un visus di solo 1|10. L’intervento chirurgico, durato meno di un’ora, é perfettamente riuscito, ma solo fra una settimana sarà possibile accertare la misura del visus recuperato.

“Siamo fiduciosi – spiega il Prof Cagini all’ufficio stampa dell’Azienda Ospedaliera – che i due interventi daranno al piccolo una buona funzionalità degli occhi, ma l’intervento tardivo ci induce  alla prudenza sul recupero totale. La esperienza maturata anche con gli screening cui vengono sottoposti i neonati dell’Umbria, e sui quali interveniamo precocemente, e le apparecchiature di cui disponiamo ci permettono di eseguire l’intervento di cataratta con risultati eccellenti. In questo caso, il bambino di origine eritrea era affetto da una sindrome di ‘occhio pigro’ che lo ha costretto per cinque anni ad avvalersi di un visus veramente modesto”.

Già durante la prossima settimana il paziente verrà dimesso e raggiungerà Roma accompagnato dalla madre e da una interprete messa a disposizione dalla Associazione “Oltreconfine onlus”, che ha segnalato il caso dapprima alla Regione dell’Umbria e poi all’Azienda Ospedaliera, che, nell’ambito di un progetto di assistenza ai paesi del terzo mondo, ha accettato di accollarsi gli onori dei due interventi chirurgici e della degenza. Il secondo intervento è previsto per i primi giorni del mese di Settembre.

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