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Regione boccia proposta PDL–Lega di utilizzare Cementifici per bruciare rifiuti. Soddisfatto Panfili

Il consigliere Provinciale del PdL Giampiero Panfili, contrario alla proposta del proprio partito di valutare l’ipotesi di utilizzare i cementifici per chiudere il ciclo dei rifiuti, si dichiara soddisfatto per la scelta del Consiglio di non seguire la strada indicata nel documento delle opposizioni. Attualmente gli inceneritori interessati alla proposta sarebbero quelli di Acquasparta, Gubbio e Spoleto. Senza fare necessariamente un discorso di campanilismo, sebbene la città di Spoleto abbia già pagato un prezzo enorme per l’intera regione con la discarica di S.Orsola – sottolinea Panfili – non è possibile risolvere il problema del ciclo dei rifiuti addossando l’onere dello smaltimento soltanto su questi comprensori. Per anni la discarica di S. Orsola ha fatto da punto di raccolta per i rifiuti di un comprensorio ben più vasto di quello relativo al proprio territorio; la Regione dell’Umbria si era impegnata ad indennizzare detta funzione con un contributo annuo in termini di investimenti sul territorio, parole che spesso sono rimaste tali! Oggi non si può chiedere a Spoleto di prendersi in carico anche lo smaltimento. La strada maestra è e deve rimanere quella della massimizzazione della raccolta differenziata, un obiettivo che, qualora venissero immediatamente previste e poste in essere altre soluzioni, rischierebbe di passare in secondo piano, con la conseguenza di rinviare il problema di qualche anno, lasciandolo magari in eredità a qualche altra successiva amministrazione. Una scorciatoia che non è praticabile se non si vuole arrivare a gestire una futura situazione di emergenza. Occorre invece un piano di potenziamento della raccolta differenziata che preveda una tabella di marcia rigida ed inflessibile con degli step di livello annui pressoché inderogabili, per arrivare nel minor tempo possibile alla copertura totale. Ciò implica investimenti sui territori

sia in termini di strutture di raccolta che di gestione, nonché idonee campagne di sensibilizzazione, per arrivare magari ad un vero e proprio aspetto sanzionatorio specifico anche per quanto attiene alla produzione domestica.