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Regionali, Potere al Popolo: proposta per una candidatura unitaria

Potere al Popolo chiama la sinistra ad una candidatura “unitaria”, che non contempli però il Pd, impegnato nella “falsa opposizione” alla Lega. E riprende dall’appello per le elezioni regionali già rivolto a metà luglio “alle forze comuniste ed anticapitaliste”.

Ad oggi – spiegano – abbiamo iniziato a parlare con i soggetti politici e sociali interessati alla nostra proposta e che come noi criticano fortemente il sistema che ha fatto precipitare l’Umbria in una grave crisi. Abbiamo incontrato altre e altri che non si rassegnano alla falsa opposizione Pd-Lega, del tutto interna al sistema capitalista. Ne sono dimostrazione le scelte fatte da alcune “nuove” giunte municipali verdi, quelle della ‘rivoluzione del buonsenso’, su acqua pubblica, asili, gestione dei rifiuti, partecipate: tutto perfettamente in linea con i loro colleghi del centro-sinistra, tutto al servizio del profitto, tutto fedele all’ideologia neoliberista”.

Questi i punti programmatici imprescindibili: “Difesa dell’ambiente e rivoluzione in agricoltura; immediata ricostruzione delle aree colpite dal sisma; lotta senza quartiere alla gentrificazione per mantenere in vita i territori e riconoscere dignità e valore agli spazi sociali; no al gasdotto; via al controllo popolare di tutti i servizi pubblici compresi i trasporti; ribaltamento della propaganda sulla sicurezza con una campagna per il lavoro sicuro e per la valorizzazione della cultura e dell’istruzione; interventi pubblici per eliminare le diseguaglianze di genere, proprio nella regione “di” Pillon; riforma radicale del terzo settore“.

Per “entrare a gamba tesa nel sistema e rovesciarlo” Potere al Popolo sta lavorando “a una proposta elettorale unitaria, che metta a disposizione una candidatura a presidente della Regione di rottura totale, che non pieghi la testa quando ci sarà da mettere in discussione le dinamiche di potere che da troppo tempo paralizzano le nostre città, che sia in prima fila con noi nella costruzione di un nuovo movimento di lotta di classe“.

Il programma sarà scritto “con il contributo di tutte e tutti coloro che vorranno prendere parte a una nuova stagione di conflitto nei quartieri popolari, nelle periferie, nelle vertenze, per alzare insieme la testa dalla crisi“.